Nel Bioparco di Roma nascerà presto il primo Museo del crimine ambientale d’Europa. Un museo permanente dedicato alla sensibilizzazione nei confronti del traffico illegale di fauna e flora nel mondo.
Roma ospiterà a breve, nel Bioparco, il primo Museo del crimine ambientale d’Europa permanente: ideato e realizzato dalla Fondazione Bioparco e dal Corpo Forestale dello stato esporrà un’ampia serie di reperti collegati al traffico illegale di flora e fauna e sequestrati durante operazioni di polizia giudiziaria effettuate da agenti del Corpo Forestale. I visitatori avranno modo di vedere a cosa effettivamente porta il bracconaggio e il traffico illegale di specie (e quindi anche il motivo per cui queste vengono cacciate e contrabbandate): vedranno i prodotti per i quali si uccide. Dall’avorio grezzo e lavorato a pelli e gusci di tartaruga, da souvenir a collane, da soprammobili ai famigerati farmaci orientali per i quali la domanda di materie prime da animali protetti continua a restare alta oggigiorno.
Il Corpo Forestale si stima possieda addirittura più di 71 mila reperti, questo perché l’Italia resta un punto importante di commercio di articoli animali a livello internazionale (e si ricordi che nel 2011 sono stati ben 1233 gli animali vivi sequestrati, tra rapaci, tartarughe, scimmie, pappagalli rari e molto altro). La creazione del primo Museo del crimine ambientale d’Europa nella nostra capitale non può che apparire come un’iniziativa lodevole. Il capo del Corpo Forestale Cesare Patrone ha dichiarato:
Il progetto di un Museo del Crimine Ambientale costituisce un’occasione unica che offrirà ai cittadini tutte le informazioni necessarie per comprendere l’importanza della conservazione e della tutela della biodiversità planetaria e nazionale.
Il presidente della fondazione Bioparco di Roma Federico Coccia ha invece voluto ricordare come
I danni provocati all’ambiente e alla biodiversità dalle organizzazioni criminali sono di dimensioni incredibili per questo l’educazione del pubblico e, in particolare delle giovani generazioni, è fondamentale.
Photo Credits | jaymce su Flickr