E’ uno dei quartieri più chic di Roma, e per questo non è una cattiva idea se desse anche un po’ l’esempio. L’Eur, che per certi versi è una delle vetrine della Capitale, sta cominciando ad assistere alla costruzione dei primi edifici green d’Italia. Si tratta di due palazzi, quello di rappresentanza delle Nazioni Unite e quello della Baxter Italia, che hanno appena ottenuto il certificato Leed, evento raro nel nostro Paese.
Il certificato Leed era una prerogativa quasi esclusiva degli Stati Uniti, ma da qualche anno è stato introdotto anche in Europa ed ora anche in Italia. Si tratta dell’attestazione di sostenibilità di un edificio (Leed significa Leadership in Energy and Environmental Design) e, a seconda dei livelli che una costruzione ottiene, attesta anche il risparmio energetico ed altri aspetti fondamentali che devono valere da esempio per le future costruzioni.
Quello più in vista è certamente il palazzo delle Nazioni Unite, sede dell’agenzia Ifad (International fund for agricultural development), che ha ottenuto la certificazione Leed Gold grazie alla riduzione dei consumi energetici del 10% e al riciclo dei rifiuti che ha raggiunto l’88%. Il palazzo dell’azienda farmaceutica invece è arrivato all’attestazione Leed Silver per aver ridotto i consumi energetici del 25% e quelli idrici del 30. Questi due edifici hanno “ispirato” anche i progettisti degli altri tanto che pare essere diventata una moda e molti edifici dell’Eur hanno avviato, o stanno pensando di avviare, restyling su questi modelli. Ad esempio Groupama ha rifatto l’intero quartier generale arrivando a risparmiare la quantità di CO2 che emette un intero palazzo di 8 piani in cui vivono un centinaio di persone.
Ma come si fa ad ottenere il certificato Leed? Oltre alla normale ristrutturazione dell’edificio che deve fare in modo che non vi siano perdite di calore ed altre strategie simili, basta applicare qualche piccola modifica alle abitudini organizzative. Ad esempio il colosso francese ha sostituito oltre 500 macchinari, tra stampanti e fax, con 23 apparecchi multifunzione, i quali ovviamente assorbono molta meno energia; ha sostituito le bottiglie di plastica dell’acqua con i contenitori ricaricabili, ha favorito politiche di car pooling per i dipendenti ed altre iniziative simili. Le iniziative che si possono intraprendere sono tante e vanno dalla bioedilizia al riciclo, fino all’importantissima riduzione degli sprechi. Speriamo che diventi una moda che prenda sempre più piede qui da noi.
[Fonte: Corriere della Sera]
Photo Credits | Getty Images
Gia 1 Marzo 2017 il 1:15 am
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