Anche se dalle statistiche non risulta essere la città più inquinata del mondo (e se per questo nemmeno d’Italia), Roma sembra essere diventata la Capitale dei reati ambientali. Lo scrive l’associazione Earth, un gruppo di volontari avvocati, biologi, etologi e veterinari impegnati nella tutela dell’ambiente, e che hanno aperto un blog su cui inviare le segnalazioni di tutto ciò che non va. E le segnalazioni riguardanti la città sono davvero troppe.
Cosa c’è che non va? Un po’ tutto. A parte l’atavico problema dei rifiuti che, dopo decenni di esperimenti e guai giudiziari, ancora non si sa dove metterli. Ma ci sono una serie di problemi che riguardano proprio la cultura cittadina. Un esempio è rappresentato dalle affissioni abusive, presenti un po’ in tutt’Italia, ma che a Roma sono diventate la regola anziché l’eccezione. Per non parlare degli abusi edilizi e delle discariche a cielo aperto, ovviamente abusive, che contengono anche materiali tossici. Nemmeno il murales dedicato a Francesco Totti per la vittoria dello scudetto della Roma è stato risparmiato, dato che proprio nei giorni scorsi è stato imbrattato da dei teppisti.
I cittadini ci inviano le segnalazioni e le foto di degrado ambientale e di veri e propri reati come quella giuntaci nella serata di ieri in cui si riprendono individui che nottetempo, danno alle fiamme rifiuti speciali residuati da un probabile cantiere edile a via dell’Acqua Vergine nell’8 municipio, l’autore della foto ha avuto il coraggio di fermare il proprio veicolo ed immortalare la scena al fine di denunciarla
ha spiegato l’avv. Liccardi. Nei giorni scorsi è stata denunciata persino una discarica abusiva a due passi dal policlinico Tor Vergata. Ma di chi è la responsabilità di tutto ciò? Secondo l’associazione è dell’AMA, la municipalizzata che si dovrebbe occupare dello smaltimento dei rifiuti, che potrebbe agire benissimo per tutelare i cittadini. Basterebbe impostare una sorveglianza notturna o denunciare i nomi o le aziende che affiggono i manifesti abusivi, ed invece non fa nulla. Ma per quanto ancora potrà durare questa giungla?
Commenti (1)