Le misure antismog attuate nelle grandi città del Paese, come le domeniche ecologiche di Milano, Torino e Napoli sono solo alcuni esempi di come è possibile abbattere i livelli di PM10 e lo smog cittadino in favore di un’aria più pulita e di una salute migliore.
A Roma, una delle città più inquinate d’Italia, come si legge nel dossier Mal’Aria di Legambiente, un gruppo di studenti universitari de La Sapienza, la prima università di Roma, ha deciso di mettere in atto un servizio di bike-sharing autogestito per gli studenti capitolini.
I punti di deposito delle biciclette sono quattro, dislocati nelle sedi principali dell’Università romana: la facoltà di Ingegneria in San Pietro in Vincoli, la facoltà di Architettura di Valle Giulia, quella di Medicina presso il complesso ospedaliero Policlinico Umberto I e la facoltà di Fisica all’interno della città universitaria, nei pressi di piazzale del Verano. Quattro luoghi strategici per dare la possibilità agli studenti di recarsi a mensa, nelle segreterie o nelle diverse sedi universitarie in bicicletta senza inquinare e senza aumentare il traffico cittadino. A spiegare il funzionamento e l’utilità del servizio di bike-sharing è Lorenzo, uno dei ciclo-fisici del collettivo ecologico che ha dato vita al piano antismog
Viviamo quasi qui dentro ma ne vale la pena. E l’attivazione di questo servizio per tutti gli studenti della Sapienza ne è la dimostrazione. Entro un mese contiamo di rendere funzionale al cento per cento il bike sharing con la possibilità di affittare la bici ad Architettura, ad esempio, e riconsegnarla a Ingegneria.
L’uso delle biciclette è gratuito, per chi vuole c’è una sottoscrizione libera, più che altro per avere un feedback dell’iniziativa ecologica. Ogni utente avrà a disposizione una chiave ed un lucchetto e potrà accedera alla Ciclofficina dove potrà senza pagare un euro rimboccarsi le maniche e aggiustare il danno, gonfiare le gomme o avvitare bulloni. Questo è il messaggio principale di Lorenzo e dei ragazzi del collettivo ecologico
Le due ruote per noi sono una filosofia di vita. Scriviamo e stampiamo manuali per diffondere questa cultura e lavoriamo in parallelo alle altre Ciclofficine di Roma per recuperare le biciclette, acquistare pezzi nuovi o smistare quelli di ricambio. Alcune bici le abbiamo costruite da zero, altre sono vecchi ricordi lasciati in soffitta da rimettere a posto o donazioni di appassionati ciclisti come noi.
[Fonte: La Repubblica]
[Foto: agisoft]
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