Due buone notizie fanno capolino in questa scottante ed infuocata estate, costellata di guerre, disastri ambientali ed inquinamento, sprazzi di speranza o forse, più probabile, semplicemente il risultato di buone politiche, avviate da tempo e che stanno dando i loro frutti, come quasi sempre avviene quando si lanciano progetti di riqualificazione ambientale e di ricostruzione degli habitat. E’ sicuramente questo il caso del ritorno delle lontre nei fiumi inglesi, un vero e proprio rientro massiccio dal momento che, dalla quasi totale scomparsa dal territorio britannico, ora gli animali sono tornati a popolare quasi tutte le contee della Gran Bretagna.
A che si deve la loro rinnovata presenza lo spiega Alastair Driver dell’Agenzia per l’Ambiente britannica:
Il successo è dovuto al risanamento dell’habitat naturale, fiumi in primis, e alle protezioni legali garantite agli animali. Il ritorno delle lontre da un punto vicino all’estinzione dimostra quanto lavoro è stato fatto per ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità delle acque. I fiumi in Inghilterra non sono mai stati così sani da 20 anni a questa parte: lontre, salmoni e altri animali tipicamente selvaggi stanno tornano a popolarli per la prima volta dalla rivoluzione industriale.
Pensate che persino nel Kent, unica contea dove ancora non si vedevano far nuovamente capolino le lontre, si sono osservati almeno due esemplari della specie. Ci sono poi addirittura contee che registrano un boom demografico, con percentuali di aumento della popolazione delle lontre che sfiorano il 44% in rapporto ai dati del 2008.
Spostando la nostra ecobussola sulla California, per la precisione a San Francisco, da segnalare il ritorno dei leoni marini sul molo Pier 39. Gli animali, approdati nell’area per la prima volta negli anni Novanta, senza un apparente buon motivo, si erano presi alla fine del 2010 un anno sabbatico. Ed ora eccoli rispuntare sul molo, in proporzioni più esigue, ma pur sempre un rientro che ha suscitato la curiosità degli esperti, incerti sul motivo del loro arrivo negli anni Novanta, ancora più ignari delle cause della loro fuitina e che ora si ritrovano un altro interrogativo a cui rispondere: cosa li ha fatti tornare? Non certo l’appuntamento con i turisti che pure si sono riversati in massa sul molo per godersi lo spettacolo, alla stregua di altre attrazioni come il Golden Gate.
[Fonte: Ansa Ambiente&Energia]