Piovono critiche, nella Regione Puglia, in particolare da parte di CNA Impianti, in merito al recente accordo sulle misure per il risparmio energetico adottate sul territorio dall’Amministrazione regionale con accordi che, tra l’altro, hanno riguardato il colosso elettrico ed energetico Enel. Secondo gli artigiani impiantisti della CNA Puglia, l’accordo Enel-Regione Puglia rappresenta a conti fatti, ed in barba tra l’altro alla concorrenza, uno spot pubblicitario per l’Amministrazione regionale ed ancor di più per Enel che ne guadagna con un effetto di vera e propria promozione a tutto campo.
Questo, sempre secondo la CNA Puglia, avviene a scapito delle piccole e medie imprese del settore che, di contro, per la loro attività non possono far leva su sponsorizzazioni istituzionali rilevanti come quella tra Enel e Regione Puglia, così come allo stesso modo non possono avere la stessa capacità di comunicazione.
E così, secondo quanto messo in risalto da Michele Piccione, presidente di CNA Impianti, che nella Regione Puglia rappresenta e tutela quasi 2.600 imprese artigiane del comparto, non può che esserci disappunto proprio nei confronti della Regione Puglia che punta a fare accordi con le grandi imprese pensando che in questo modo si possano andare a risolvere i problemi legati all’obbligatorietà di installazione di impianti per il risparmio energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Per la CNA Impianti, non a caso, basta l’attuale normativa in vigore che delega agli Enti locali l’obbligo, per le nuove costruzioni, e nell’ambito dei lavori di manutenzione straordinaria degli edifici, di far inserire gli impianti con il solare termico e/o con la tecnologia del fotovoltaico. Quindi, la CNA Impianti, con disappunto, si chiede perché la Regione Puglia preferisca consolidare ed aumentare il potere economico delle grandi imprese andando a sfavorire sul territorio i progettisti, i produttori, le imprese locali e nel complesso i cittadini pugliesi.
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