Se da oggi in poi improvvisamente tutto ciò che è elettrico nelle nostre case non lasciasse più andare sprecato nemmeno un watt, sapete quanto risparmiereste sulla bolletta? All’incirca il 50%! I frigoriferi producono calore che va perduto, le centrali elettriche e le fabbriche producono calore e vapore che vanno perduti. Le auto poi non ne parliamo. Si stima che tra il calore perso dai freni, gli scarichi e quant’altro, vada oltre il 70% dell’energia. Ma un gruppo di scienziati norvegesi ha detto basta ed ha deciso di porre rimedio a questo spreco.
Si tratta dei ricercatori del Centro per la Scienza dei Materiali e Nanotecnologie dell’Università di Oslo, che hanno deciso di utilizzare una tecnologia già nota ma poco usata denominata “termoelettrica” in grado di convertire il calore di scarto in energia elettrica. Oggi i materiali termoelettrici sono già utilizzati, anche se molto poco visto che sono molto costosi, nei settori più tecnologicamente avanzati come quello aerospaziale. Il principio di funzionamento si basa sulla conversione della differenza termica (calore dell’oggetto meno temperatura ambientale) per produrre elettricità. Ciò avviene ad esempio per “allungare” la vita delle batterie delle sonde spaziali che, con un pezzo di plutonio al loro interno, producono elettricità grazie al proprio calore di 1000 gradi a contatto con l’aria esterna dello spazio che va molto al di sotto dello zero.
Purtroppo se il plutonio si può usare nello spazio, non è utilizzabile sulla Terra vista la pericolosità potenziale insita nel materiale stesso. Così da noi potrebbero essere utilizzati materiali più “terreni” come piombo e tellurio. Sono più comuni e meno costosi, ma hanno un problema: sono tossici. La soluzione al problema? La nanotecnologia, cioè dei conduttori speciali che fanno “vibrare” gli atomi con la differenza termica. Cioè più c’è differenza tra calore dell’oggetto e temperatura esterna, e più energia si produce. Anche se si tratterebbe di scegliere la via più facile, non c’è abbastanza tellurio da dotare tutte le auto del mondo secondo Ole Martin Løvvik, docente associato presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Oslo e scienziato senior del SINTEF, e dunque meglio puntare su materiali non inquinanti e poco costosi.
Il dispositivo inventato dagli scienziati norvegesi potrebbe essere inserito sulle automobili in via sperimentale, e secondo i loro calcoli dovrebbe poter recuperare, sin da subito, circa il 10-15% dell’energia che va sprecata. Un buon metodo per consumare meno carburante o allungare la durata delle batterie delle auto elettriche. Attualmente gli studiosi hanno contattato alcune delle case automobilistiche più importanti per commercializzare i generatori termoelettrici, e pare che il primo partner possa essere la General Motors.
Se poi in futuro si dovesse confermare la bontà di questi attrezzi, potrebbero essere montati sui frigoriferi (che peraltro, oltre a sprecare meno energia, diventerebbero anche silenziosi) e su altri elettrodomestici in modo da ridurre sempre più lo spreco energetico ed il peso della vostra bolletta.
[Fonte: Sciencedaily]