Squali verso l’Antartide: colpa del riscaldamento globale

di Redazione 3

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Nuovi studi dei biologi marini hanno determinato che il riscaldamento globale potrebbe spingere gli squali a spostarsi presto verso l’Antartide. I biologi riuniti per la conferenza annuale dell’Associazione americana per l’avanzamento della scienza (AAAS), hanno avvertito che il ritorno dei predatori nell’Antartide potrebbe rivelarsi devastante per l’ecosistema sottomarino.
Le acque circostanti l’Antartico sono troppo fredde per gli squali -ha spiegato Cheryl Wilga, professore di biologia all’Università di Road Island -ma il riscaldamento globale potrebbe renderle ospitali per gli squali nei prossimi cento anni.
Le conseguenze sarebbero devastanti poichè il mare antartico, dopo la scomparsa dei temibili predatori, ha sviluppato un ecosistema dominato da molluschi, invertebrati ed un ambiente che è unico al mondo. Questo equilibrio potrebbe essere minato dal ritorno degli squali, con conseguenze deleterie.

Le acque antartiche dovrebbero rimanere al di sopra dello zero per far diventare abitabile l’ambiente per alcune specie di squali, e alla velocità con cui sta aumentando la temperatura, potrebbe accadere già in questo secolo– ha continuato il professor Wilga.
Una volta arrivati nell’Antartico, niente sarebbe più come prima e l’intero ambiente marino ne sarebbe completamente devastato e sconvolto.

Mentre quella del ritorno degli squali all’Antartico è una possibilità ancora relativamente lontana, i granchi hanno già iniziato a riavvicinarsi alle acque antartiche, destando nei biologi altre preoccupazioni. La situazione nell’Antartico è infatti rimasta immutata sin dall’era paleozoica, ed è la prima volta che ne viene seriamente minacciato l’equilibrio stabile.
I granchi sono pronti per tornare a causa del riscaldamento delle acque antartiche, per la prima volta in milioni di anni, con il rischio che si fa sempre più concreto di disgregare la composizione della comunità arcaica marina– ha detto Rick Aronson del Dauphin Island Sea Lab in Alabama.

In nessun altro mare al mondo si trovano pantopodi giganti, nemertini ed isopodi che convivono nei fondali oceanici con pesci che hanno una glicoproteina anti-congelamento nel sangue.Sven Thatje del Centro nazionale di Oceanografia di Southampton in Gran Bretagna, ha esortato la comunità internazionale ad agire per contenere i gas ad effetto serra, che causano il riscaldamento globale e per evitare un disastro ecologico.
Il rischio è alto: la tragica perdita di biodiversità in uno degli ultimi luoghi incontaminati della Terra.

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