Oggi 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua. La ricorrenza ideale per affrontare non soltanto il problema della crisi idrica e dello spreco di risorse quanto anche i pericoli rappresentati da frane ed alluvioni, provocate nel nostro territorio dal dissesto idrogeologico e dalla mancanza di un’adeguata prevenzione del rischio.
Pensate che sono oltre 6.500 i Comuni italiani che ospitano aree ad alta criticità idrogeologica. Complessivamente si parla di circa 3,5 milioni di persone esposte al rischio di frane ed alluvioni.
A sorprendere è che nel 54% dei casi sono abitazioni civili ad essere costruite dove non dovrebbero e per un inferiore ma comunque largo 19% si tratta di edifici pubblici particolarmente sensibili, come scuole ed ospedali.
Non meno critico il problema del rischio sanitario dovuto alla mancanza di acqua potabile e servizi igienico-sanitari in molte aree del mondo. L’OMS ha lanciato proprio oggi le nuove linee guida internazionali per affrontare
i bisogni crescenti relativi alla fornitura in sicurezza dei servizi igienico-sanitari e acqua potabile in ambiente urbano, una delle questioni più urgenti a livello globale e una delle sfide principali poste dal cambiamento climatico.
Il Centro europeo Ambiente e Salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ed il Ministero dell’Ambiente hanno pubblicato un rapporto sulle politiche comunali per prevenire il rischio idrogeologico ed intervenire in caso di emergenza. Se ne occupa appena il 22% delle amministrazioni. Il il 57% interviene per evitare alluvioni e frane. Il rapporto evidenzia numerose falle al Sud.
Spiega Francesca Racioppi, responsabile del Centro europeo Ambiente e Salute dell’OMS, che
i servizi per l’approvvigionamento idrico e di smaltimento e trattamento delle acque reflue possono essere danneggiati o non funzionare correttamente, con conseguente limitazione del servizio o contaminazione dell’acqua potabile e effetti importanti sulla salute dei cittadini.
Occorre pertanto far sì che i servizi di fornitura di acqua siano pronti a resistere ad eventi estremi, per evitare la contaminazione e minare la salute pubblica.
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[Fonte: Agi]
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