Rifiuti Napoli, quando il futuro è messo al rogo

di Redazione 4

Emergenza rifiuti a Napoli, non si arrestano i roghi nel capoluogo campano, firmati dalla camorra così come le barricate secondo quanto affermato ieri dal neosindaco Luigi De Magistris. E mentre infuriano le polemiche sul potenziale aiuto delle Regioni del Nord nella risoluzione della drammatica situazione in cui versa la città partenopea, le emissioni di diossina sono libere di circolare, insinuandosi nelle crepe di una salute pubblica già compromessa ed esponendo a rischi a breve, medio e lungo termine le categorie più fragili: gli anziani, gli asmatici, i malati cronici, i bambini. Proprio per quanto concerne le conseguenze dei roghi sulla salute dei più piccoli è intervenuta nelle ultime ore la Federazione italiana dei medici pediatri (Fimp), lanciando l’allarme sul potenziale impatto di una fase di stallo dell’emergenza.

L’organismo sta monitorando da circa un anno lo stato della salute infantile in Campania, avvalendosi della collaborazione dell’ISS, l’Istituto Superiore di Sanità. Secondo quanto affermato, a commento dei dati raccolti, dal presidente Fimp Giuseppe Mele, la situazione è alquanto critica e si registrano i primi danni, senza contare quelli a lungo termine, al momento ancora imprevedibili:

A causa soprattutto dei roghi che sprigionano diossina e altre sostanze tossiche, i bambini che già hanno una fragilità respiratoria, in particolar modo quelli allergici, hanno sofferto di più. Per la prima volta infatti nell’ultimo mese, con l’acuirsi dell’emergenza a Napoli, abbiamo registrato un aumento dell’incidenza di problemi respiratori stimabile dal 10 al 20%.

Asma, tosse, bronchiti registrano dunque un incremento tra i bambini napoletani. Il dato positivo, ma non troppo se consideriamo le precisazioni a posteriori degli stessi pediatri, è che non si sono registrati aumenti nei casi di tumore e di malattie gastrointestinali.

Ma, si affrettano a sottolineare gli esperti, soprattutto per le patologie oncologiche, sono considerazioni che vanno fatte a lungo termine, si deve effettuare una osservazione epidemiologica per più anni.

Il futuro di Napoli potrebbe dunque andare in fumo insieme a quelle responsabilità che troppo spesso fanno disperdere le loro tracce in mezzo alle fiamme: cospargersi il capo di cenere, a quel punto, servirà a ben poco.

[Fonte: Agi]

 

Commenti (4)

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