La notizia di un’esplosione avvenuta in queste ore nell’impianto nucleare di Marcoule, in Francia, ha scatenato immediate preoccupazioni per il rischio di fughe radioattive che interessino in qualche modo l’Italia visto che il sito in cui è avvenuto l’incidente è localizzato nel Sud del Paese, nell’area della Languedoc-Roussillon, vicino al Mar Mediterraneo. Finora il bilancio accertato è di almeno un morto e quattro feriti, uno pare versi in condizioni disperate. Non trapelano molte informazioni dalle autorità per la sicurezza nucleare. Per quanto riguarda le dinamiche e l’entità dell’incidente si sa che si tratta dell’esplosione di un forno, un incendio in un sito di stoccaggio di rifiuti radioattivi.
Questo impianto viene utilizzato da Areva ed è destinato, in parte almeno, alla produzione di un combustibile che viene ricavato dal plutonio riciclato dalle armi nucleari. Per le autorità preposte alla sicurezza nucleare del Paese non ci sarebbero, al momento, rischi di fughe radioattive. La polizia esclude la possibilità di contaminazione anche se per precauzione, come è d’obbligo in questi casi, è stata immediatamente delineata un’area di sicurezza. L’impianto di Marcoule è una filiale di Socodei Edf. Da qui esce il Mox, un potente combustibile nucleare che contiene, come anticipavamo, una miscela che si compone sia plutonio che di uranio, materiali con cui c’è poco da scherzare insomma e dunque non è affatto ingiustificato l’allarmismo che si sta diffondendo su questo incidente, vista anche la vicinanza con l’Italia.
Di eventuali rischi per l’Italia parla, rassicurando, Valerio Rossi Albertini, fisico del Cnr:
Non dovrebbe portare alcun rischio per il nostro Paese, malgrado il sito sia piuttosto vicino alle nostre frontiere. Non sappiamo ancora se i tecnici per il rilevamento di fughe radioattive sono sul posto, ma le autorità francesi dicono che per ora non risultano fughe. D’altra parte non è detto che un incidente vada necessariamente a coinvolgere componenti radioattive, anzi. In ogni caso, a Fukushima, che fu un incidente di certo molto più grave di questo, fu disposta l’evacuazione per un raggio di 20-30 chilometri, mentre Marcoule è a circa 300 chilometri dai confini italiani, che mi pare una distanza di sicurezza accettabile. Aspettiamo ulteriori dettagli dalle autorità francesi, ma per ora mi sembra non si possa parlare di rischi per l’Italia, conclude l’esperto.
[Fonti: IlSole24ore; Guardian; Agi]