Alcune persone costruiscono delle mangiatoie per uccelli nel loro cortile di casa, altre coltivano piante e fiori per attirare gli insetti e gli animali. Sergey Zimov ha deciso di fare qualcosa in più: ricreare un habitat risalente a 10.000 anni fa. Negli ultimi 20 anni ha allevato cavalli selvaggi, buoi muschiati, renne, ed ha anche in programma di aggiungere tigri siberiane e lupi per creare un ecosistema perso dopo l’ultima glaciazione.
L’Huffington Post scrive che lo scienziato russo vuole dimostrare che la reintroduzione degli animali, che un tempo vagavano liberi in Siberia, potrebbe contribuire a rallentare il riscaldamento globale.
Alcune persone hanno un piccolo giardino. Io ho un parco glaciale. E’ il mio hobby
ha affermato Zimov, fisico quantistico che gestisce il Parco del Pleistocene in un progetto parallelo ai suoi studi. Lo scienziato ritiene che gli erbivori come i cavalli e buoi muschiati possano trasformare la tundra, riportandola indietro al livello di prateria, che a sua volta stabilizza il terreno ghiacciato che è attualmente in fase di scongelamento. Come si legge sul quotidiano britannico:
gli erbivori mantengono l’erba selvatica corta e sana, permettendo la nascita di germogli freschi per tutta l’estate e l’autunno. Il loro letame dà un nutrimento fondamentale. In inverno, il calpestio degli animali appiattisce la neve che altrimenti isolerebbe la terra dall’aria fredda. Questo aiuta a prevenire il terreno ghiacciato, o permafrost, dallo scongelamento, il che rilascerebbe potenti gas serra. L’erba riflette anche più luce rispetto ai boschi, per ammortizzare ulteriormente il riscaldamento globale.
L’esperimento di Zimov è ancora modesto, ma si tratta sempre di un inizio che, alla lunga, potrebbe fare la differenza. Ha infatti attirato l’attenzione degli scienziati di tutto il mondo, molti dei quali vanno a visitare periodicamente la sua piccola riserva di 70 animali per scoprire se dà risultati. Ci vorranno molto di più di 70 animali per ricreare l’ecosistema che contribuisce a rallentare il riscaldamento globale, ma l’esperimento deve pur cominciare da qualche parte.
[Fonte: Treehugger]