I pesci hanno molto di cui preoccuparsi in questi giorni, tra fuoriuscite di petrolio, isole galleggianti grandi quanto la Francia composte da detriti di plastica, e la pesca eccessiva. Ma secondo le ultime ricerche, l’aumento delle temperature oceaniche sta causando loro la maggior parte di stress. I biologi che studiano un pesce particolarmente longevo nel Mare di Tasman hanno scoperto che, con il costante riscaldamento delle acque causato dai cambiamenti climatici, il suo ciclo di crescita viene messo in pericolo. Purtroppo questa non è l’unica specie di pesce a rischio.
I primi dati ambientali dal Mar di Tasman risalgono all’inizio degli anni ’40, e da allora i ricercatori hanno misurato un aumento di 2 gradi Celsius della temperatura della superficie, uno tra gli aumenti più significativi della storia. Con l’incremento delle temperature degli oceani, i biologi spiegano che ad esempio i pesci a sangue freddo possono in generale far fronte al cambiamento, aumentando di dimensione. Ma purtroppo questo mutamento cambia alcune abitudini definite vitali per la specie, ma anche per chi vive di pesca.
Il Cheilodactylus spectabilis, una specie di pesci autoctone della regione, è stato al centro di un recente studio per determinare l’effetto dell’aumento delle temperature. Questi pesci possono vivere fino a circa 100 anni, e in genere non migrano ben oltre le zone di riproduzione, il che li rende i pesci ideali per la pesca al largo delle coste della Tasmania.
Esaminando la crescita attraverso una vasta specie autoctona, abbiamo trovato prove sia del rallentamento della crescita che dell’aumento dello stress fisiologico quando alte temperature impongono un maggior costo metabolico al pesce a sangue caldo
spiega il co-autore dello studio, l’ecologo marino Ron Thresher alla Reuters. I risultati di questo studio potrebbero avere implicazioni di massima sul futuro successo della pesca commerciale, in particolare in relazione all’incremento delle emissioni di gas serra e di conseguenza delle temperature oceaniche. La pesca diverrà molto più difficile, afferma Thresher, in quanto i pesci non si muoveranno più molto.
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[Fonte: Treehugger]
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