Il professore del Georgia Tech City and Regional Planning, Brian Stone, ha recentemente pubblicato uno studio dell’Environmental Science and Technology, che suggerisce ai politici di affrontare il problema della deforestazione ed urbanizzazione mondiale per risolvere i cambiamenti climatici, oltre alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra.
Secondo il documento, che verrà esaminato dalla comunità internazionale che si riunirà a Copenhagen a dicembre, esso servirà per far capire ai decisori che il problema va affrontato da diversi punti di vista.
In tutti gli Stati Uniti, circa il 50% del riscaldamento che si è verificato a partire dal 1950 è dovuto ai cambiamenti nell’uso del territorio (di solito sotto forma di compensazione per le colture forestali o città), piuttosto che per l’emissione di gas ad effetto serra. Le più grandi città degli Stati Uniti, tra cui Atlanta, si stanno riscaldando a più del doppio del tasso del pianeta nel suo insieme, un tasso che è principalmente riconducibile al cambiamento nell’utilizzo del suolo. Di conseguenza, i programmi di riduzione delle emissioni – come il cap and trade sotto esame da parte del Congresso degli Stati Uniti – non può sufficientemente rallentare il cambiamento climatico nelle grandi città dove la gente vive per la maggior parte ed in cui il cambiamento dell’uso del suolo è il fattore dominante del riscaldamento.
Secondo una ricerca dello stesso Stone, rallentando il tasso di perdita delle foreste in tutto il mondo, e rigenerando le foreste, potremmo rallentare significativamente il ritmo del riscaldamento globale.
Stone raccomanda che il rallentamento che egli definisce “l’effetto di perdita verde” passa attraverso il rimboschimento di milioni di alberi in aree urbanizzate ed attraverso la protezione e la rigenerazione delle foreste a livello mondiale al di fuori delle regioni urbanizzate. Le aree boschive che erogano le prestazioni combinate che raffreddano direttamente l’atmosfera ed assorbono i gas a effetto serra, possono raffreddare ulteriormente l’ambiente.
L’architettura verde nelle città, come i tetti verdi e materiali da costruzione più altamente riflettenti, potrebbe contribuire ulteriormente ad un rallentamento dei tassi di riscaldamento. Tutto questo, secondo Stone, è possibile attuarlo con la volontà della politica locale e nazionale.
Fonte: [Sciencedaily]
Mattia 14 Novembre 2009 il 3:24 pm
Un altro buon motivo per diventare vegetariani: fermare o rallentare il disboscamento:
http://www.saicosamangi.info/ambiente/disboscamento-desertificazione.html
Linette 1 Marzo 2017 il 12:47 am
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