Due rilevazioni importanti, ma purtroppo non incoraggianti, sul cambiamento climatico ci raggiungono dal National Snow and Ice Data Center: continua sempre più la tendenza all’innalzamento delle temperature, con rilevazioni record nel mese di giugno; mentre nell’Artico l’estensione del ghiaccio marino ha raggiunto il secondo punto più basso della sua storia nello stesso periodo.
Secondo i dati uffciali:
L’estensione del ghiaccio marino artico nel giugno 2011 è stata la seconda più bassa registrata con i dati satellitari dal 1979, continuando il trend in diminuzione della copertura di ghiaccio estiva. L’estensione del ghiaccio media è scesa al di sotto di quella del giugno 2007, che era la misura minima più bassa del ghiaccio alla fine dell’estate. Tuttavia, l’estensione del ghiaccio quest’anno è stata superiore del giugno 2010. Il ghiaccio marino è entrato in un periodo critico: durante le prossime settimane si dovrà stabilire se il ghiaccio artico del mare si avvicinerà di nuovo ai minimi storici.
Secondo i nuovi dati del NOAA Centre National Climatic Data, ci sono state 2.706 registrazioni di temperature più alte rispetto alla norma nel mese di giugno rispetto alle 251 più basse. Il rapporto è di quasi 11 a 1, quando il rapporto normale dovrebbe essere di 1 a 1. Negli ultimi dieci anni il rapporto è stato di circa 2 a 1, con dati che dimostrano che una parte del problema è che non si hanno periodi di raffreddamento tanto quanto in passato.
Dal 1950 al 1980 il rapporto ha sempre oscillato tra l’essere leggermente al di sopra e leggermente al di sotto del normale 1 a 1, ma dagli anni ’80 in poi ha cominciato ad aumentare. Secondo lo scenario più comune calcolato per quanto riguarda i cambiamenti climatici futuri, si prevede che potremo raggiungere livelli di 20 a 1 nel 2050 e anche 50 a 1 entro il 2100. Dovremmo ridurre le emissioni per evitare tutto questo, e nell’ipotesi più ottimistica entro il 2050 dovremmo poter essere in grado di limitare tale rapporto ad 8 a 1.
[Fonte: Treehugger]
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