Alcuni scienziati concordano nel dire che il famoso limite dell’innalzamento della temperatura globale di 2 gradi sarà sicuramente superato e non si può far nulla per rimediare. Altri invece sono più possibilisti, e affermano che siamo ancora in tempo per far qualcosa. Sperando che questi ultimi abbiano ragione, vediamo qual è la loro ricetta.
Gli studiosi dell’Università di Melbourne, che hanno effettuato la ricerca insieme a team di colleghi di altre parti del mondo, hanno preso in esame 193 scenari possibili scenari di emissione proposti dalla letteratura scientifica fino ad oggi pubblicati su Nature Climate Change. Secondo lo studio, l’obiettivo è di limitare le emissioni entro il 2020 a 44 miliardi di tonnellate di anidride carbonica equivalente (GtCO2eq), limite oltre il quale i due gradi saranno sicuramente superati.
Il dottor Malte Meinshausen della Scuola di Scienze della Terra dell’università australiana e autore senior dello studio ha detto che il mondo si trova attualmente a 48 GtCO2eq e ciò suggerisce che, per invertire il trend, abbiamo tanto lavoro da fare in questo decennio. Lo studio ha analizzato possibili scenari di emissioni, i quali comprendevano alcune azioni di mitigazione come il risparmio energetico e le tecnologie rinnovabili.
Il nostro studio ha rivelato che ci sono molti scenari di emissioni che siano economicamente e tecnologicamente praticabili per raggiungere l’obiettivo dei 2 gradi, ma che per avvicinarsi a questo obiettivo i Paesi devono onorare al massimo i loro impegni.
Tradotto significa che gli accordi messi nero su bianco dai leader mondiali in passato, nelle conferenze di Cancun e Copenhagen, sono buoni, ma bisognerà vedere se saranno in grado di realizzarli. Utilizzando un modello di rischio climatico sviluppato dal dottor Meinshausen, un team internazionale di scienziati guidati da Joeri Rogelj dell’ETH di Zurigo, in Svizzera, ha analizzato come le emissioni globali di gas serra nel 2020 potranno essere gestite per rimanere al di sotto dei 2 gradi. Analizzando gli scenari delle emissioni nel modello climatico, i ricercatori sono stati in grado di generare una proiezione probabilistica della concentrazione di CO2 nell’atmosfera e della temperatura globale dei prossimi cento anni.
L’obiettivo principale è di arrivare verso la metà del secolo a trasformare tutta l’economia in attività ad emissioni zero, in modo da mantenere sotto controllo il fenomeno del riscaldamento globale dovuto all’uomo.
Finché continuiamo ad emettere anidride carbonica, il clima continuerà a riscaldarsi. Non ci sono altri modi diversi dall”economia a zero emissioni se vogliamo rimanere sotto i 2 gradi
ha spiegato il dottor Meinshausen. Secondo un precedente rapporto delle Nazioni Unite, se i Paesi in via di sviluppo dovessero ridurre il gap rispetto a quelli industrializzati con le basi economiche odierne, le emissioni potrebbero ancora salire ben oltre i 50 GtCO2eq. Per questo è bene che questi mezzi tecnologici puliti vengano sfruttati prima di tutto in questi Paesi, oltre che da noi. L’obiettivo che gli studiosi pongono al 2020, il quale si può certamente realizzare, è di ridurre le emissioni del 25% entro il 2020 rispetto a quelle del 2000. Un obiettivo che già molte nazioni hanno raggiunto, come la Germania, ed anche la nostra Italia può raggiungere molto facilmente se si continuasse allo stesso ritmo delle annate scorse.
[Fonte: Sciencedaily]