Lo scorso febbraio è stato un mese di forte anomalia per la temperatura terrestre con uno scostamento verso l’alto di circa 1,35 gradi rispetto ai valori medi del periodo 1951 – 1980. I dati arrivano direttamente dal Goddard Institute for Space Studies (GISS) della NASA le cui rilevazioni periodiche sono uno degli strumenti più preziosi per lo studio e la modellazione del riscaldamento globale.
Riscaldamento globale, gli allarmanti dati di febbraio
Interrogando il database del GISS per il mese di febbraio 2016 emerge come detto una temperatura media di 1,35 gradi superiore rispetto al periodo di riferimento. Dati più dettagliati emergono dalla rappresentazione cartografica che evidenzia come le anomalie termiche registrate abbiamo una distribuzione specifica e non uniforme. Questo genere di carta, molto utilizzata nello studio del riscaldamento globale e del cambiamento climatico, viene realizzata partendo da misurazioni di stazioni meteorologiche, boe oceaniche e stazioni artiche.
Come si può notare nell’immagine di apertura è soprattutto l’emisfero boreale ad aver registrato temperature medie superiori ai valori di riferimento. Le aree colorate con varie tonalità di giallo, arancio e rosso rappresentano scostamenti positivi rispetto alle media mentre le aree colorate in celeste, azzurro e viola rappresentano scostamenti negativi. Si può quindi osservare che la quasi totalità delle terre emerse a febbraio 2016 ha registrato temperature superiori alla media del periodo di riferimento. Un fenomeno che diventa molto marcato nell’emisfero nord con molte aree tracciate in rosso scuro. I territori dell’est europeo, della Russia, dell’Alaska e di parte del Canada registrano i particolare le anomalie termiche più elevate con scostamenti dalla media compresi tra 4 ed 11,5 gradi centigradi.
Sempre nella stessa carta si può osservare come anche in Italia si sia registrato un mese di febbraio con temperature medie elevate. Quasi tutto il territorio del nostro paese è infatti incluso in un’area di colore rosso a cui corrispondono temperature tra i 2 ed i 4 gradi sopra i valori medi di riferimento. I dati termici sul mese di febbraio seguono altre anomalie di questo inverno che ha alternato periodi di prolungata siccità con fenomeni molto intensi e localizzati.
Una progressione preoccupante
Distribuite sull’intera superficie mondiale, anomalie termiche superiori ad un grado sono statisticamente abbastanza rare. Non è un caso in tal senso se alla conferenza sui cambiamenti climatici di Parigi (COP21) dello scorso dicembre si è fissato un tetto di 2 gradi centigradi per l’incremento delle temperatura media rispetto all’era pre-industriale. Variazioni che in termini assoluti potrebbero sembrare tutto sommati limitate hanno invece effetti molto evidenti sull’equilibrio del clima della terra con effetti a volte devastanti come la tropicalizzazione del clima alle medie latitudini o lo scioglimento dei ghiacciai.
Proprio partendo dal presupposto che anomalie termiche superiori ad un grado sono fenomeni rari, gli ultimi dati registrati dal GISS non possono che destare notevole preoccupazione sul reale andamento del riscaldamento globale. Non c’è infatti solo la vistosa anomalia di febbraio ad allarmare gli studiosi ma più in generale una sequenza di dati inconsueti rilevati in serie negli ultimi mesi. A gennaio 2016 ad esempio la temperatura media registrata è stata superiore di 1,14 gradi sempre rispetto ai valori di riferimento del periodo 1950 – 1981. Anche nel primo mese dell’anno le anomalie più vistose si sono registrate nelle zone artiche mentre nella regione antartica le temperature medie registrate erano di poco al di sotto dei valori di riferimento.
Anche il mese di dicembre 2015 rientra in una dinamica simile. In questo caso la temperatura media registrata a livello globale è stata di 1,1 gradi centigradi sopra i valori di riferimento con le anomalie positive più marcate in Russia, nord Europa e nord America. Che il riscaldamento globale negli ultimi mesi si stia manifestando in maniera piuttosto marcata emerge chiaramente anche dai dati del GISS riferiti al quarto trimestre del 2015 (ottobre – dicembre). In questo più ampio arco temporale si è registrata una temperatura media di 1,06 gradi centigradi superiore ai valori di riferimento.
Il 2015 l’anno più caldo della storia recente
La NASA aveva già espresso preoccupazione per l’evoluzione del riscaldamento globale nello scorso mese di gennaio commentando i dati dell’intero 2015. Nello scorso anno la temperatura media mondiale è cresciuta di 0,13 gradi centigradi rispetto ai valori del 2014 che a loro volta si collocavano su livelli record. Considerando tutte la variabili dovute alla posizione mutevole delle stazioni di rilevamento, la NASA ha calcolato che con una probabilità del 94% il 2015 è stato l’anno più calco in assoluto dal 1880, anno a partire dal quale sono disponibili registri sistematici. Rispetto ai valori di riferimento del periodo 1951 – 1980 invece la temperatura media del 2015 è stata superiore di più di 0,8 gradi centigradi.
I dati sulle temperature medie tendono a confermare una preoccupante evoluzione del fenomeno del riscaldamento globale. Rispetto ai valori tipici della fine del 19esimo secolo, la NASA stima che la temperatura media terrestre sia già aumentata di un grado centigrado con una progressione particolarmente accelerata negli ultimi decenni. La maggior parte di questo incremento termico si è infatti concentrata negli ultimi 35 anni. Dal 2001 in poi in particolare si sono registrati ben 15 dei 16 anni più caldi in assoluto, un dato che dimostra piuttosto eloquentemente la progressione del fenomeno.
Photo Credits | GISS/NASA
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