Un recente rapporto stilato dalla European Environment Agency ha provato che non solo il riscaldamento globale è realtà, ma che in Europa già lo stiamo pagando. La fotografia scattata nel rapporto “I cambiamenti climatici, impatti e vulnerabilità in Europa 2012” non lascia intravedere nulla di buono. In sintesi le temperature sono aumentate, le precipitazioni si sono ridotte drasticamente nelle zone meridionali e sono aumentate in quelle settentrionali, i ghiacciai si stanno sciogliendo e la neve è quasi sparita. Nulla di cui stare allegri.
L’effetto più evidente degli ultimi anni è rappresentato dalle ondate di calore. Esse si sono accompagnate da siccità ed incendi che hanno devastato grosse fette del territorio europeo. Ovviamente non c’è dietro solo la natura ma anche le attività umane provocano parte di questo sfacelo. La crescita dell’urbanizzazione sta mettendo in pericolo molte aree e la biodiversità che in esse risiede, e con gli eventi metereologici che stanno diventando sempre più forti, rischia di provocare morte e distruzione ancora maggiore. Basti pensare alle pratiche italiane (ma non solo) di costruire città sui letti dei fiumi o sulla cima delle colline, disboscandole completamente.
Il cambiamento climatico è una realtà in tutto il mondo, e la portata e la velocità del cambiamento sta diventando sempre più evidente. Questo significa che ogni parte dell’economia, incluse le famiglie, ha bisogno di adattarsi e ridurre le emissioni
ha spiegato Jacqueline McGlade, direttore esecutivo della EEA. Ed ora un po’ di numeri. L’ultimo decennio è il più caldo mai registrato nella storia d’Europa, con una media di 1,3 gradi in più dei livelli pre-industriali. Le previsioni portano gli scienziati a calcolare un incremento più che doppio nei prossimi decenni, facendo aumentare la temperatura da 2,5 fino a 4 gradi in più rispetto a prima del 1990. Le ondate di calore e le loro conseguenze hanno creato decine di migliaia di morti negli ultimi 10 anni, e lo stesso dicasi per l’effetto contrario, le ondate di freddo, che paradossalmente sono maggiori proprio in seguito alle ondate di caldo.
Dal 2007 ad oggi il ghiaccio Artico ha fatto registrare quasi ogni anno il record storico negativo, con un tasso di scioglimento doppio rispetto al 1990 e con i ghiacciai alpini che si sono ridotti di due terzi rispetto al 1850. L’innalzamento del livello del mare, infine, è già in corso. Nell’ultimo decennio è già aumentato di 3 cm, e si calcola che potrà avere lo stesso ritmo di oggi (3 mm l’anno) o anche superiore in futuro.
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