Le indagini condotte da Amy Kirbyshire, un ex studente dell’Università di Sheffield, e il professor Grant Bigg, capo del Dipartimento di Geografia, hanno esaminato le registrazioni delle prime date di fioritura delle piante da fiore all’inizio dell’estate (fenologia) e il calendario della prima occorrenze di caldo estivo, in pratica i due eventi collegati con l’inizio dell’estate. I risultati hanno rivelato che la presenza di “temperature estive è stata anticipata di 11 giorni nel 1990 rispetto al periodo 1954-1963, mentre la fioritura all’inizio dell’estate ha fatto passi in avanti di tre giorni”. Se questa analisi viene estesa al 2007, l’anticipo raggiunge i 18 giorni.
A livello globale, la ricerca ha dimostrato che il clima è stato sottoposto a riscaldamento in significativo aumento nella metà del secolo scorso, con la seconda metà del ventesimo secolo che è stato il periodo più caldo di almeno gli ultimi 1.300 anni, secondo i dati dell’IPCC.
Tuttavia, la ricerca di Kirbyshire e Bigg sul cambiamento stagionale si è concentrata sulla dimostrazione di un esordio precoce della primavera e un ritardo nell’inizio dell’autunno, in contrasto con eventuali modifiche nell’inizio dell’estate. Inoltre, tale ricerca ha caratterizzato quasi esclusivamente solo i record fenologici come un indicatore del cambiamento, senza considerare un indicatore di temperatura a sé stante.
Considerando le influenze del microclima locale sulla temperatura massima, ai fini dello studio la temperatura di soglia scelta per rappresentare l’inizio estate media è stata di 14°C. Per il lato della ricerca che ha riguardato la fenologia, le prime date di fioritura di 385 specie di piante che fioriscono all’inizio dell’estate (maggio e giugno) sono state usate come un indicatore di inizio estate.
Il professor Bigg ora spera di capire se questo progresso dell’estate possa aver incentivato la siccità o le condizioni d’ondate di calore, prolungando il periodo di temperature calde e diminuendo le precipitazioni, hanno portato al verificarsi di questi eventi.
Fonte: [Sciencedaily]