Finalmente una buona notizia dopo i vari tira e molla che si sono succeduti negli ultimi due anni del Governo Berlusconi, e dopo l’esordio amaro del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini. L’ex direttore del Ministero che oggi presiede ha dichiarato su Radio 24 che ha intenzione di rendere la ormai famosa detrazione fiscale per la riqualificazione energetica al 55% strutturale. Ciò significa che rimarrà per sempre, o almeno finché l’economia lo riterrà necessario, e non verrà valutata di anno in anno. Ma cosa significa? Facciamo un passo indietro per tentare di capirci di più.
Voluta dal Governo Prodi nel 2007, la detrazione fiscale permette appunto di detrarre dalle tasse il 55% della spesa sostenuta per qualsiasi lavoro di riqualificazione energetica della propria abitazione. Ciò significa che se un proprietario di casa decide di installare un pannello solare, rifare l’impianto di riscaldamento sostituendolo con uno più efficiente, migliorare l’isolamento termico, ecc., verrà incentivato ad effettuare l’investimento in quanto, circa la metà della spesa, verrebbe detratta dalle tasse che avrebbe dovuto pagare.
L’immediata reazione della popolazione è stata una corsa al pannello solare, tant’è che oggi l’Italia risulta uno dei Paesi con più impianti del genere al mondo proprio grazie a quest’incentivazione. Dopo che cadde il Governo Prodi, Berlusconi disse di voler mantenere la detrazione, ma quando Tremonti, circa un paio di anni fa, cominciò a lavorare con la mannaia per tagliare le spese, annunciò di voler tagliare anche questa. Per fortuna qualcuno lo riportò alla ragione, facendogli notare che trattandosi di investimenti privati, il 55% che lo Stato concedeva da un lato, lo riprendeva dall’altro, facendo girare l’economia, e così anche se la detrazione fu lasciata, si cominciò a discutere di mettere un tetto, di abbassarla, di dilazionarla negli anni ed altre mille proposte che hanno fatto infuriare le aziende.
Infatti, in un clima di incertezza non si fanno investimenti, tant’è che molte aziende chiesero al Governo di fare una legge che lasciava stabile la detrazione per almeno 10 anni, come avviene ad esempio in Germania, dove una persona sa che se fa un investimento, poi non si ritrova a pagare di più di quanto aveva calcolato da un giorno all’altro. Il Governo accettò una riforma simile, ma non la approvò mai in via definitiva, fino a che non è caduto. Oggi Clini è tornato sulla vicenda ed ha promesso di lavorare affinché questa legge diventi strutturale, cioè fissa, e non venga più cambiata. Un bel toccasana per il settore, specialmente in un momento di crisi.
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