SISTRI sì, SISTRI no, SISTRI in parte, SISTRI riparte, SISTRI non parte. Un progetto dalla portata gigantesca, una rivoluzione nel sistema di gestione dei rifiuti che ha sortito effetti ben poco rivoluzionari e ha prodotto non la trasparenza che prometteva ma solo caos e polemiche. Polemiche infinite, sorte sin dall’avvio del sistema di tracciabilità elettronica dei rifiuti speciali e pericolosi, quelle relative ai disagi degli operatori, ai disservizi tecnici, all’utilità o meno nella lotta allo smaltimento illegale di sostanze pericolose, quelle sulle continue deroghe e proroghe, ultime quelle sull’abolizione del sistema previsto dalla manovra finanziaria nelle misure anticrisi e atte a recuperare fondi per pareggiare il bilancio.
Gli ambientalisti avevano denunciato l’assurdità di questa esclusione, etichettandola come un regalo alle ecomafie, espressione ripresa qualche giorno fa dallo stesso Ministro dell’Ambiente, l’Onorevole Stefania Prestigiacomo, a dir poco allibita dalla falce tremontiana che aveva tranciato gli sforzi fatti sinora per lanciare il sistema, mai decollato, però, va sottolineato. In tutto questo polemizzare, chi ha speso tanti soldi ed impiegato risorse per capire ed adeguarsi ora si chiede che fine faranno i suoi sacrifici ed impreca sul tempo perso per un sistema che doveva velocizzare le operazioni ma ha ingolfato e reso più pesante e ferruginoso l’iter dei rifiuti.
Oggi torna a parlare di SISTRI la Prestigiacomo affermando che
Il sistema di tracciabilità Sistri di rifiuti speciali e pericolosi, va ripristinato integralmente. Escluderne l’applicazione per le piccole e piccolissime aziende, che rappresentano l’80% del bacino di utenza, significa di fatto vanificare il sistema ed anche disattendere l’obbligo di tracciabilità delle sostanze pericolose che ci viene dall’Europa.
La Prestigiacomo chiede al Parlamento di intervenire sul ripristino:
Il Ministero dell’ambiente è stato sempre disponibile a trovare soluzioni che semplifichino gli adempimenti ai piccoli operatori, ma vanno tenute salve le finalità di legalità e di tutela ambientale che sono alla base del progetto. Confido nel buon senso del Parlamento perché intervenga per un ripristino del Sistri che sia reale e non fittizio.
[Fonte: Adnkronos]