La conferenza Rio+20 in cui i rappresentanti dei Governi di tutto il mondo dovrebbero trovare un accordo, o quasi, sulle politiche ambientali da intraprendere nei prossimi anni si terrà dal 20 al 22 giugno. La bozza del trattato però è già pronta, e quegli incredibili investigatori che sono i giornalisti britannici sono riusciti ad ottenerne una copia. Non solo. Secondo quanto spiega il Guardian, oltre che il testo, si sa già la reazione dei principali Paesi.
Cerchiamo di riassumerlo in poche righe per poterlo rendere fruibile a tutti. In sostanza il testo prevede una sorta di “indebolimento” dei progetti precedenti, in particolare nei settori della valutazione delle ricchezze naturali, energia e protezione degli oceani. E nonostante questo ancora non tutte le delegazioni sono convinte di firmarlo. Ma non c’è da stupirsi. I 180 Paesi che partecipano al colloquio pare non concordino nemmeno sull’elementare concetto di green economy.
Ciò che chiedono i Paesi in via di sviluppo è di creare le premesse per una crescita della parte più povera del mondo tramite un sistema di aiuti da parte dei più ricchi. Ovviamente quest’impostazione è stata respinta da Stati Uniti, Europa, Svizzera e Corea del Sud. Ma ancora, l’Europa ha proposto un processo di transizione che porti verso un’economia verde, in particolare proprio nel Paesi in via di sviluppo, ma questi ultimi vogliono che la green economy sia rappresentata da una serie di “strumenti” che gli devono essere forniti, e non delle “regole” che loro devono seguire.
Ma la parola che potrebbe far saltare il banco è “flessibilità”. La stessa che aveva introdotto la Cina quando si era trattato di stabilire limiti nelle emissioni ed altri parametri ambientali. Ogni Paese ha il suo concetto di flessibilità, e come fanno notare i rappresentanti europei, senza delle regole precise non si va da nessuna parte, figuriamoci con delle regole flessibili. Insomma, nonostante i tanti mesi di dibattiti, sembra che anche a Rio de Janeiro ogni Paese si debba ripresentare con le sue idee di partenza che sono sempre le stesse da anni, con l’obiettivo di far saltare anche questo vertice e, con ogni probabilità, tutti quelli seguenti.
[Fonte: The Guardian]
Photo Credits | Getty Images
Commenti (1)