Sono state pubblicate sul numero 195 del “BURP”, il Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, le linee guida regionali sulle energie rinnovabili che sono ufficialmente entrate in vigore venerdì scorso, 31 dicembre del 2010. Trattasi, nello specifico, di linee guida in attuazione di quelle nazionali, finalizzate all’autorizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, varate ed approvate nello scorso mese di settembre con un Decreto dall’MSE, il Ministero dello Sviluppo Economico.
Il cambio delle regole nella Regione Puglia permetterà sin da ora da un lato di snellire le procedure, e dall’altro di conseguire senza compromettere lo sviluppo il rispetto e la tutela dell’ambiente. A partire da sabato scorso, 1 gennaio 2011, sempre nella Regione Puglia, è intanto entrata in vigore anche la nuova procedura finalizzata, sempre per quel che riguarda la realizzazione di impianti di produzione di energia pulita da fonti rinnovabili, all’ottenimento della cosiddetta autorizzazione unica.
A differenza dei regolamenti emanati che sono entrati o che entreranno in vigore nelle altre Regioni, in Puglia il rispetto delle nuove regole non è solamente “circoscritto” al fotovoltaico. Sul territorio regionale, infatti, scattano i divieti di realizzazione degli impianti per aree che spaziano dalle zone archeologiche ai boschi e passando per i corsi d’acqua, laghi, fiumi, torrenti e beni culturali; ma il regolamento, inoltre, va a disciplinare anche quelli che vengono definiti come i “coni visuali“, ovverosia le vedute panoramiche che interessano i paesaggi e le aree agricole senza escludere, ad esempio, le coltivazioni biologiche e le produzioni alimentari nell’ambito della tutela del paesaggio rurale e della biodiversità.
Secondo quanto dichiarato da Dario Stefano, Assessore alle risorse agro-alimentari della Regione Puglia, per la prima volta con le Linee Guida dell’Amministrazione viene introdotta una specifica disciplina anche per la protezione di quelle aree agricole dove sono presenti delle coltivazioni e delle produzioni di qualità; in questo modo si può garantire tutela nell’ambito di quelle attività agricole che hanno una forte vocazione e radicamento sul territorio.
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