Hanno un costo maggiore, è vero. Spesso vengono associate al mascalzone che pianta le pale deturpando il paesaggio e non le collega alla rete cercando di lucrare sull’incentivo, ma le rinnovabili muoveranno il mondo di domani. Questa in sintesi la presa di posizione netta, finalmente, dell’onorevole Stefania Prestigiacomo, sullo sviluppo delle fonti di energia pulita come motore del nostro Paese.
Il Ministro dell’Ambiente ne parla apertamente in una lettera indirizzata al Corriere della Sera, spezzando una lancia a favore di solare, fotovoltaico, eolico, geotermico, fermo restando il pilastro rappresentato dai combustibili fossili che, a conti fatti, comunque, sta diventando oneroso. E il Ministro ne fa, per l’appunto, una questione soprattutto economica. In questo starebbe, per la Prestigiacomo, il valore strategico delle rinnovabili,
legato alla sicurezza energetica e alla diversificazione delle fonti per non essere totalmente dipendenti dalle importazioni di carbone, petrolio e gas.
Le fonti rinnovabili, prosegue la Prestigiacomo, hanno un costo maggiore delle fonti convenzionali, ma i dati dell’ultimo quinquennio parlano di una riduzione dei costi fino a 5 volte, malgrado, e le fa onore riconoscerlo:
il valore degli incentivi di supporto alle rinnovabili è inferiore alle misure di supporto all’uso dei combustibili fossili tradizionali.
Gli incentivi calano e sono inferiori a quelli delle energie sporche, ma il mercato delle rinnovabili continua a crescere e a diminuire i suoi costi.
Mercato che cresce non solo nel settore della produzione di energia ma anche sul fronte delle imprese che producono tecnologie verdi e che dall’Italia esportano il loro know-how ormai in tutto il mondo. Tutto questo, ammette la Prestigiacomo, era impensabile fino a qualche anno fa. Sono i finiti i tempi delle riduzione di CO2 del 30% al 2020 solo nel libro dei sogni, caro Ministro? Pronti per un futuro green?
La produzione nel nostro Paese oggi si attesta all’8%, nel 2020 dovremo raggiungere quota 17% per rispettare gli impegni assunti in sede comunitaria. Ce la faranno i nostri eroi?
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