Finalmente il Governo ha capito che deve puntare sulle rinnovabili, e attraverso il Ministro Romani ha annunciato di voler presentare entro il 15 di settembre un nuovo Piano Energia da condividere con le parti sociali, le quali dovranno valutarlo, soppesarlo e, eventualmente, accettarlo o modificarlo. Se tutto andasse secondo i piani, secondo il Ministro per lo Sviluppo Economico, entro metà novembre il nuovo piano dovrebbe diventare legge.
Il primo obiettivo del nuovo piano è garantire gli incentivi al fotovoltaico che negli ultimi anni sono stati spesso messi e poi tolti o ridotti, a volte da un mese all’altro. La decisione si è resa necessaria dopo la richiesta dei privati di aggiungere altri 6.000 Mw di fotovoltaico agli 8.600 già esistenti oggi, i quali però hanno bisogno dell’aiuto statale per potersi sviluppare.
Per ottenere questi fondi, il Governo vuol tassare le imprese “energivore”, quelle aziende cioè che per la loro attività hanno bisogno di una grossa quantità di elettricità, le quali pagheranno un 12% in più nella bolletta energetica da destinare alle rinnovabili. In questo modo, stima il GSE, dovremmo cumulare 838 milioni di euro da destinare al comparto nel 2011, numeri che sicuramente saranno destinati a salire nel prossimo anno.
I dati sugli impianti fotovoltaici avviati confermano le previsioni fatte all’inizio dell’anno relative al numero degli impianti che hanno usufruito dei benefici della legge 129/2010 e confermano la strategia energetica messa a punto dal governo per un settore di primaria importanza come la green economy
ha dichiarato Romani, ed il fatto che dalla bocca di un rappresentante di Governo si senta uscire la parola green economy è già una buona notizia. Il comparto sicuramente è destinato a fare passi da gigante visto che lo stesso ministro ha ammesso di voler prendere la Germania come modello, il Paese che più di tutti al mondo punta sulle rinnovabili. Una volta che il piano sarà diventato legge, Romani ha già annunciato di aver intenzione di presentarlo in Europa, in modo tale che anche gli altri Paesi che finora hanno fatto meno dell’Italia possano adeguarsi.
[Fonte: il Sole 24 Ore]
giuseppe 7 Agosto 2011 il 2:41 pm
Sono un analista.
Nel registro del gse noto probabili errori anche nell’ultimo elenco riveduto e corretto del 29.07.2011 da parte del gse stesso, a prescindere dalla bontà dei contenuti dei documenti presentati dai proponenti.
In merito, invito a verificare i dati riportati in colonna -costo annuo- della graduatoria (elenco A)
Se richiesti, ho pronti tutti i dati comparati e rivisti.
Attendo di buon grado un confronto per smentite o conferme della mia analisi.
Paola 7 Agosto 2011 il 9:47 pm
Salve Giuseppe,
Le conviene contattare il GSE per segnalare gli errori dell’ultimo elenco.
A presto
Paola