Il commissario sui cambiamenti climatici dell’UE Connie Hedegaard ha deciso di accelerare nel processo di fissazione degli obiettivi sull’energia rinnovabile dopo la notizia che le lobby dell’industria del gas hanno cominciato a fare pressioni per far aumentare la quota di consumo nel Vecchio Continente, con il rischio di limitare lo sviluppo delle energie pulite.
La decisione è importante in quanto è la prima volta che la Commissione Europea solleva la questione degli obiettivi obbligatori oltre il 2020, quando l’attuale impegno mira a generare il 20% del totale dell’energia da fonti rinnovabili. La mossa è stata attuata in quanto l’industria del gas si stava insinuando nel vuoto lasciato dal nucleare (disastro di Fulushima) e dal petrolio (crisi libica), per prendere il loro posto, in modo da raggiungere la fatidica data del 2020 con una percentuale di energie rinnovabili inferiori a quanto stabilito. Per evitare così una proroga, la Hedegaard ha deciso che se entro il 2020 l’energia generata in Europa dovrà essere al 20% rinnovabile, entro il 2030 questa dovrà salire almeno fino al 40%. A dir la verità il commissario non ha formulato espressamente un obiettivo numerico, ma secondo i suoi collaboratori è quello il target finale.
Un portavoce di José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, ha riferito che si può fare anche di più. Tempo fa il presidente aveva sottoscritto la “Guida 2050”, la quale inseriva tra le fonti energetiche da favorire tutte quelle a basse emissioni di carbonio, dunque anche l’energia nucleare, e i nuovi fossili che permettevano la cattura e lo stoccaggio del carbonio. Grazie alla combinazione di tutte queste fonti energetiche, secondo le ambizioni di Barroso l’Europa sarebbe arrivata a produrre tra il 75% e l’80% di energia pulita (o quasi) entro il 2030.
La Guida era precedente al disastro nucleare giapponese, e probabilmente ora andrà rivista, ma se l’Europa terrà ferma la barra degli investimenti a favore delle altre energie pulite, di certo non ci sarà tanto spazio di manovra per le lobby del gas o di altri combustibili inquinanti.
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[Fonte: The Guardian]
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