Ormai è ufficiale, le rinnovabili hanno invaso l’Italia. Partite in sordina, si sono sviluppate prima grazie a pochi e coraggiosi pionieri, poi con l’abbassamento dei prezzi e con le tariffe agevolate hanno cominciato a crescere sempre più, ed oggi sono arrivate a coprire quasi un terzo del fabbisogno energetico nazionale. Lo affermano questa mattina Legambiente, GSE e Sorgenia nell’ambito del rapporto 2012 Comuni Rinnovabili. In questo rapporto, stilato tutti gli anni dall’associazione ambientalista, emerge come l’utilizzo di energia pulita sia cresciuto di anno in anno.
Si scopre così che l’anno appena terminato ha fatto registrare un 28,2% dei consumi elettrici ed il 13% di quelli complessivi coperto dalle rinnovabili, provenienti da ben 600 mila impianti sparsi nel 98% dei Comuni italiani. Agli impianti idroelettrici e geotermici, eredità degli anni precedenti al 2000, si sono aggiunti in particolare energia solare ed eolica talmente in grandi quantità che in circa un terzo dei Comuni in cui questi impianti sono realizzati si produce più energia di quella che si consuma. Gli esempi però sono quasi tutti all’estremo Nord del Paese, e cioè le Province di Bolzano, Aosta e Trento dove sono concentrati la maggior parte dei Comuni 100% rinnovabili. Diversa è invece la disposizione dell’eolico, presente in forma maggiore al Sud grazie agli impianti delle Province di Foggia, Avellino, e dei Comuni sardi e calabresi.
Anche se l’idroelettrico risulta essere la prima energia rinnovabile ancora oggi utilizzata, mentre fino al 2006 era quasi l’unica, oggi il suo primato è contrastato dal fotovoltaico che ha raggiunto quasi la stessa quota. Più staccati, ma con un’importanza non inferiore, sono nell’ordine eolico, biomassa e geotermico. Un guadagno per tutti. Per l’ambiente perché ci sono meno emissioni, ma anche per noi dato che calando le importazioni di gas e petrolio, sono calati anche i costi. Purtroppo non ce ne siamo accorti visto che sono aumentate le tasse sull’energia, ma il costo della sola componente energetica è sceso di circa il 22% nel 2012.
[Fonte: Repubblica]
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