Le rinnovabili hanno fatto un enorme balzo in avanti nell’ultimo anno, in particolar modo grazie alla Cina e all’Europa. In particolar modo i parchi eolici cinesi e i pannelli solari sui tetti europei sono stati i maggiori responsabili dell’incremento degli investimenti del 32% nelle energie verdi in tutto il mondo. A renderlo noto è l’ultima relazione annuale sulle tendenze degli investimenti nelle rinnovabili del Programma Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP).
L’anno scorso, gli investitori hanno sborsato la cifra record di 211 miliardi di dollari (148 miliardi di euro) nelle fonti rinnovabili, circa un terzo in più dei 160 miliardi di dollari investiti nel 2009, e un aumento del 540% dal 2004. Il primo dato che vale la pena rimarcare è che, per la prima volta, le economie in via di sviluppo hanno superato quelle sviluppate in termini di nuovi investimenti finanziari, per un ammontare di 72 miliardi di dollari contro i 70 dei cosiddetti Paesi ricchi. Una bella differenza rispetto al 2004 quando i Paesi in via di sviluppo spendevano appena un quarto dei Paesi sviluppati.
Ovviamente a fare la parte del leone è la Cina con 48,9 miliardi dollari (il 23% del totale mondiale), seguita dai Paesi del Sud e Centro America, Medio Oriente e Africa (che hanno raddoppiato i loro investimenti rispetto all’anno precedente); e poi India: e altri Paesi asiatici ad esclusione dei due colossi.
Il rapporto fa notare anche un aspetto molto importante: se calano i grandi investimenti nell’energia rinnovabile, questo declino è compensato dai piccoli investimenti. E’ il caso dell’Europa in cui gli investimenti per i pannelli fotovoltaici da installare sui tetti hanno superato quelli delle grandi centrali elettriche pulite. Una serie di investimenti molto importante, sottolineata da Michael Liebreich, direttore generale di Bloomberg New Energy Finance, il quale ha fatto notare come in Germania l’incremento degli investimenti nel fotovoltaico ha contribuito ad abbassarne bruscamente i prezzi. Una buona speranza anche per il futuro.
E l’Italia? Anche noi facciamo la nostra parte, con 5,5 miliardi di dollari investiti ed un +59% rispetto al 2009, seconda come investimenti solo alla Germania (che ha fatto registrare un aumento del 132%), anche più della Francia che ha investito in rinnovabili la metà di quanto abbiamo fatto noi. Di conseguenza in tutta Europa il prezzo dei moduli fotovoltaici per megawatt è sceso del 60% dalla metà del 2008 (le turbine eoliche costano il 18% in meno), rendendo l’energia solare molto più competitiva rispetto ad altre fonti.
Nel 2010, il vento ha continuato a dominare in termini di nuovi investimenti finanziari nelle energie rinnovabili su larga scala, con 94,7 miliardi dollari (+30% rispetto al 2009). Per il futuro ci attende ancora crescita in quanto, nonostante verso la fine del 2010 molti Paesi abbiano ridotto gli investimenti a causa del calo degli incentivi statali, per il 2011 le previsioni restano decisamente positive.
[Fonte: Sciencedaily]