Nonostante la crisi economica, il mercato delle rinnovabili regge, e lo fa in tutto il mondo. Secondo i calcoli di Bloomberg New Energy Finance, presentati presso le Nazioni Unite, il 2011 è stato un anno positivo per l’energia pulita visto che in tutto il pianeta ha visto un investimento totale di 260 miliardi di dollari (circa 205 miliardi di euro), in aumento del 5% rispetto al 2010 che pure aveva registrato numeri altissimi.
La gran parte di questo investimento va ancora nel solare, l’energia di cui sembra che il genere umano si fidi di più, dato che questo settore, diviso tra termico e fotovoltaico, ha fatto registrare almeno il 36% (più di un terzo) degli investimenti nell’energia rinnovabile totale, mentre gli investimenti nell’energia eolica sono stranamente calati del 17%.
Forse in questo dato si deve inserire la variabile delle elezioni presidenziali Usa, visto che secondo quanto riporta Bloomberg, Barack Obama ha voluto dimostrare che la promessa di rilanciare la green economy può essere mantenuta, e così ha favorito talmente tanto il mercato che gli States hanno ri-sorpassato la Cina negli investimenti nelle rinnovabili, arrivando a versare 56 miliardi dollari (circa un quinto del totale) contro i 47 miliardi e mezzo cinesi. Ma anche l’Europa fa la sua parte, con Germania e Italia a guidare le classifiche di investimenti sia nel sole che nel vento. Numeri incoraggianti che, come spiegano gli analisti, possono solo migliorare ora che la tecnologia è diventata alla portata di tutti e dunque il costo delle materie prime si è notevolmente abbassato.
Nel computo dei 260 miliardi di dollari globali sono comprese le energie rinnovabili (dunque sole, vento, geotermia, ecc.), ma anche i biocarburanti e le tecnologie intelligenti, mentre sono esclusi i combustibili non inquinanti (o meno inquinanti) che però non si possono considerare rinnovabili come il carbone pulito ed il nucleare.
I dati sono stati forniti in occasione di un meeting con oltre 500 grandi investitori mondiali nell’energia pulita, in modo da aprire ufficialmente la corsa all’incontro di Rio+20 che si terrà a giugno ed in cui dovrebbero essere adottate strategie per ridurre l’impatto del cambiamento climatico, e probabilmente anche per coinvolgere i grandi Paesi emergenti come India e Brasile negli investimenti.
[Fonte: The Guardian]
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Dorothyartet 28 Gennaio 2017 il 4:32 pm
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