A breve il neoministro Romani dovrà decidere cosa ne sarà del comparto rinnovabili in Italia. E’ infatti allo studio, ormai da settimane, il decreto che dovrà disciplinare finanziamenti, incentivi e quant’altro possa riguardare il settore energetico, il quale è stato temporaneamente frenato dalle notizie che arrivano dal Giappone e che riguardano la centrale nucleare di Fukushima.
In questo momento di confusione ciò che sta a cuore a migliaia di italiani è che le rinnovabili vengano incentivate come è stato fatto negli anni scorsi, e per questo è scesa in campo l’Anter, l’associazione nazionale a tutela delle energie rinnovabili, che ha rivolto un’appello pubblico a che non si fermi la “diffusione democratica dell’energia”.
L’appello è rivolto in particolare al Ministro per lo Sviluppo Economico Romani e al Ministro dell’Ambiente Prestigiacomo, affinché possano ripristinare e rafforzare gli incentivi per gli impianti domestici, quelli che faranno con ogni probabilità uscire l’Italia dalla crisi energetica che ora la guerra in Libia ci pone davanti. In particolare per gli impianti da 20 Kw sufficienti a dare energia ad un intero condominio, e a quelli da 50 Kw, ideali per le imprese.
Lo scandalo, secondo Anter, è che appena il 30% dei finanziamenti disponibili fino ad oggi sono andati a questo tipo di impianti, mentre il 63% degli incentivi economici sono andati ad aziende straniere. Puntare sulle rinnovabili in Italia significa anche ridurre la speculazione, abbassare il rischio di concentrare troppo potere in poche mani come avverrebbe con il nucleare, e creare migliaia di posti di lavoro tra installazione di nuovi impianti e revamping (ristrutturazione) di quelli vecchi.
Dopotutto pare incredibile che i Paesi del Nord Europa, che hanno molta meno disponibilità rispetto all’Italia, o ci hanno superato in quanto a produzione di energia rinnovabile, o sono in procinto di farlo. Per questo c’è bisogno di una filiera italiana dell’energia ed un miglioramento della rete nazionale in modo da rendere efficienti anche centrali attualmente troppo isolate e realizzare la tanto agognata smart grid.
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