Il governo in questi giorni si sta occupando degli incentivi per gli impianti da fonti rinnovabili perché, come è stato spiegato sia dai ministri Clini e Passera, ma anche dall’Autorità per l’energia, c’è bisogno di fare chiarezza sul modo in cui gli incentivi tra i più alti d’Europa, vengono distribuiti tra imprese e cittadini. Tuttavia le polemiche ai tagli degli incentivi non arrivano solo dalle imprese del settore, ma anche da alcune associazioni ambientaliste, tra cui Legambiente che definisce la mossa del ministero dell’Ambiente “un autogol clamoroso” e chiedono anche loro chiarezza sui reali costi delle rinnovabili in bolletta.
Bravo Clini, e basta bugie sui costi delle rinnovabili in bolletta. Gli italiani pagano soprattutto la dipendenza dai combustibili fossili e le troppe centrali termoelettriche a mezzo servizio.
Con queste parole gli attivisti di Legambiente si rivolgono al ministro dell’Ambiente e allo stesso tempo chiedono al ministro Corrado Passera di leggere con attenzione lo studio condotto dall’Università Bocconi di Milano sui risparmi che gli investimenti nelle rinnovabili produrranno nei prossimi anni anziché limitare il tetto degli incentivi all’uso dell’energia pulita. Tagliare sulle rinnovabili, per Legambiente, vuol dire anche aumentare i costi delle importazioni di energia e non tener fede al protocollo di Kyoto, insomma favorire le solite “lobby delle centrali inquinanti”. Interviene Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, riguardo agli aumenti in bolletta dovuti all’uso di energia pulita
E’ stupefacente che tutta l’attenzione si concentri su quel 10% della bolletta elettrica legato agli incentivi alle rinnovabili, mentre nulla si dice sul restante 90% che riguarda il costo dell’acquisto di petrolio e carbone, i miliardi guadagnati dalle impresem i sussidi al nucleare e ad altre voci assurde, oltre alle tasse. E’ evidente la regia di questa operazione da parte di chi ha interesse a difendere la produzione termoelettrica convenzionale e a fermare il nuovo che avanza.
Ha poi aggiunto
Non appare certamente neutrale l’atteggiamento del Ministro Passera, che in questi mesi invece di approvare i decreti attuativi per le rinnovabili termiche e elettriche, fermi da settembre, ha preferito rinviare ogni decisione e confronto, per arrivare ora a parlare solo di tagli e tetti alle rinnovabili ‘per aiutare le bollette di famiglie e aziende’, riproponendo una strada vecchia, sbagliata e che non fa gli interessi del Paese. Perché solo una politica incentrata sulle fonti rinnovabili e l’efficienza energetica potrà garantire nei prossimi anni reali vantaggi e una uscita dalla attuale situazione.
[Fonte e foto: Legambiente]
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