Come sarà l’Europa nel 2050? Ha provato ad immaginarlo, con calcoli e proiezioni, la Commissione Europea sull’Ambiente che si è impegnata nel capire come sarà il mercato energetico tra una quarantina d’anni. E per farlo ha stilato ben 5 scenari diversi, a seconda delle direzioni che prenderanno i cittadini nelle scelte politiche ed economiche. In tutti gli scenari però una costante c’è sempre: le energie rinnovabili. Queste sono sempre viste come punto fondante di una politica di low-carbon, ed anche se le percentuali variano di molto, il fatto che una grossa fetta del fabbisogno sarà coperta dall’energia pulita è innegabile.
L’obiettivo finale che la Commissione si è autoimposta è la “decarbonizzazione” dell’Europa, cioè la netta riduzione del carbonio nell’aria. L’idea è di arrivare al 2050 con un taglio dell’80% della CO2, e per farlo bisogna eliminare le fonti sporche, quelle cioè che hanno inevitabilmente delle emissioni. Lo studio è partito dal dato attuale del 10% di fabbisogno energetico coperto dalle energie rinnovabili, ed una bassissima certificazione energetica degli edifici. Vediamo i 5 scenari che ne sono scaturiti:
1 – Alta Efficienza Energetica: in questo primo scenario si punterà molto sul risparmio energetico, migliorando la certificazione degli edifici ed immettendo sul mercato solo elettrodomestici di classe A. In questo modo la domanda energetica sarà ridotta del 41% rispetto ai livelli del 2005, e le rinnovabili dovrebbero fornire il 64% del fabbisogno energetico.
2 – Diversificazione tecnologica: per raggiungere questo obiettivo verrà introdotta la tecnologia di assorbimento della CO2. Questo è l’unico scenario in cui sono presenti tutte le fonti energetiche, quindi comprese quelle inquinanti, le quali però pagheranno una specie di tassa che verrà versata in favore delle rinnovabili.
3 – Alte fonti rinnovabili: qui si punta ovviamente tutto sulle fonti pulite, in cui soltanto grazie al sole, vento e alla geotermia si dovrebbe soddisfare il 75% del fabbisogno energetico continentale. Si stima che il complesso delle rinnovabili potrebbe arrivare al 97%.
4 – Recupero e stoccaggio del carbonio ritardato: in questo caso si punterebbe molto sul nucleare e sulla tecnologia di stoccaggio del carbonio che dovrebbe essere effettuato dalle aziende stesse che lo producono. Questo scenario però è molto più complicato visto che attualmente solo Francia e Gran Bretagna sembrano disposte a puntare sul nucleare in Europa.
5 – Basso nucleare: stop alla costruzione di nuove centrali nucleari (a parte quelle già commissionate) e chiusura delle centrali che giungono a fine vita. Ovviamente dovranno essere sostituite con le rinnovabili.
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