Nell’ultimo dossier sulle fonti rinnovabili pubblicato da Wwf, “Putting the UE on Track for 100% Renewable Energy” si spiega che, attraverso una politica comune, le fonti rinnovabili nell’Unione Europea potrebbero ridurre l’uso di più di 1/3 di energia e generare quasi la metà dell’energia restante.
Nella relazione del Wwf sull’uso delle fonti rinnovabili si indica come l’Europa potrebbe sfruttare al meglio il sole, il vento e l’energia termica per raggiungere un sistema di energia pulita completamente rinnovabile entro il 2050. La prima tappa però del programma è già per il 2030 e consentirebbe di produrre quasi la metà dell’energia necessaria al fabbisogno europeo da fonti rinnovabili. Questo comporterebbe anche un risparmio economico di ben 573 miliardi di euro che l’Europa affronta ogni anno per acquistare combustibili fossili e potrebbe ridurre sensibilmente le emissioni di CO2 e di gas serra. Nel rapporto si legge, in sintesi, che per mettere in atto il piano di risparmio energetico e la conversione nell’uso di fonti di energia pulita, l’Europa dovrebbe:
- utilizzare almeno il 38% in meno di energia rispetto alle previsioni business;
- generare oltre il 40% di energia da fonti rinnovabili;
- ridurre le emissioni di gas climalteranti del 50% rispetto ai livelli del 1990.
Wwf ribadisce che per uscire dalla crisi l’energie pulite e il risparmio energetico sono le vere “grandi speranze” e a pensarlo non sono solo gli esperti dell’associazione ambientalista: 8 europei su 10 ritengono che un uso appropriato delle fonti rinnovabili permetterebbe di contrastare i cambiamenti climatici e creare nuovi posti di lavoro; mentre 7 europei su 10 credono che gli investimenti nelle rinnovabili dovrebbero essere la priorità per l’Europa dei prossimi 30 anni. Come spiega Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia di Wwf Italia
Migliorare il clima in Europa al 2020 e gli obiettivi energetici con l’introduzione di un ambizioso pacchetto di misure post 2020 è una situazione vincente per tutti. Questo non solo contribuirebbe a ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici, nonché le conseguenze sulla salute e sui costi ambientali, ma potrebbe anche contribuire a generare fino a 5 milioni di posti di lavoro, e rilanciare l’economia in modo significativo. L’Europa del 2030 sarà diversa da quella di oggi, ed è dal pacchetto clima ed energia che dipende se lo sarà in meglio, con una produzione e un uso più puliti ed efficienti dell’energia, con più posti di lavoro e con una distribuzione più equa, o se aumenteranno inquinamento, disparità e disoccupazione
Tutto questo è attuabile solo attraverso una volontà politica coerente e collaborativa.
[Fonte e foto: Wwf Italia]
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