Qualche giorno fa vi avevamo riferito di un importante +11% nel comparto eolico in Europa. I numeri del Vecchio Continente sono positivi dunque, e non si fermano qui visto che guardando il quadro nel suo complesso notiamo come considerando tutte le rinnovabili, l’incremento nello scorso anno è stato del 12,4%.
Numeri importanti, dicevamo, anche perché denotano un incremento rispetto al 2010, nonostante la crisi. Due anni fa infatti l’aumento delle rinnovabili nel Vecchio Continente, rispetto al 2009, è stato dell’11,5%, quasi un punto percentuale in più che significa migliaia di edifici che possono essere alimentati dall’energia pulita.
A rilevare tutti questi dati è stata la Commissione Europea che ha raccontato in che direzione vanno gli investimenti europei in un rapporto pieno di buone notizie. Quella che forse in questo momento di crisi economica ci fa ben sperare maggiormente è legata all’occupazione, visto che il 12,4% in più di investimenti si possono tradurre, nell’Europa a 27, in più di un milione e centomila posti di lavoro in più rispetto ad un anno fa. Senza contare il giro fatturato che ammonta a circa 127 miliardi di euro, appena sopra i 120 del 2009. Indice che si investe più o meno lo stesso ma si ottiene maggiore energia.
Ma le buone notizie non finiscono qui. Infatti pare che il primario obiettivo di coprire il fabbisogno europeo di elettricità per il 20% entro il 2020 ormai sia alla portata visto che nel 2011 abbiamo raggiunto quota 19,8%, e per questo molti Paesi, almeno i più ricchi, hanno portato il proprio limite al 30%. Una soglia che comunque, di questo passo, verrà raggiunta molto prima del 2020.
Un aspetto importante del report, sottolineato sin dall’inizio, è che nel computo delle rinnovabili non è stato preso in considerazione il nucleare, una fonte che molti (in particolare i politici) confondono con il solare o l’eolico perché non produce gas serra, anche se l’inquinamento di queste centrali probabilmente è molto peggiore.
[Fonte: Treehugger]
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