Abbiamo più volte trattato di temi che legano gli armamenti militari con le fonti rinnovabili, anche con una certa apertura mentale alle opportunità che questi investimenti possono fornirci. Alcuni strumenti che utilizziamo tutti i giorni, il primo su tutti è proprio internet, erano nati per scopi militari, ma la ricerca in questo campo ha portato poi allo sfruttamento anche in ambito civile. Per questo l’utilizzo di tecnologie a basso impatto sarebbero positivamente accolte dall’opinione pubblica anche in campo militare, se non ci fossero i soliti ostracisti a rovinare tutto.
Si tratta dei soliti Repubblicani, uno dei principali partiti americani che si sono da sempre dichiarati nemici dell’ambientalismo. Dopotutto anche i candidati alla poltrona di Presidente degli Stati Uniti hanno idee completamente anti-ecologiche. Tra queste c’è anche l’ostacolo alla ricerca sulle rinnovabili nel campo militare. Ad esempio uno degli sviluppi maggiori che si stanno avendo negli ultimi tempi riguarda l’utilizzo dei biocarburanti per far muovere i mezzi.
In generale si tende ad eliminare l’utilizzo dei fossili, non sempre disponibili sul campo di battaglia, in favore di alcune fonti sempre pronte come ad esempio il sole, il quale potrebbe essere utilizzato per dare energia alle radio e ai dispositivi elettronici. Tutti salti tecnologici importanti che però recentemente alla Camera sono stati bloccati dai Repubblicani. Secondo l’ultima dichiarazione infatti, è stato vietato al Dipartimento della Difesa di acquistare, il prossimo anno, combustibili alternativi per i mezzi militari. Il motivo ufficiale è che “costano di più”, ma in realtà si sa che il primo sponsor dei repubblicani è Big Oil, la lobby dei petrolieri.
L’industria dei biocarburanti infatti stava facendo dei passi da gigante grazie proprio alle applicazioni in questo campo, ma evidentemente questo deve aver dato fastidio a qualcuno che ha così deciso di tarpargli le ali. Non sia mai che i biocarburanti si diffondano tra le auto civili, per i petrolieri sarebbe la fine.
[Fonte e foto: Treehugger]