Gli 8000 MW li indicammo come obiettivi per il solare fotovoltaico ma non costituiscono un tetto. Così il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ai giornalisti all’indomani delle polemiche sulla proposta di decreto Romani, subito ribattezzata dalle associazioni e dalle categorie del settore come blocca solare.
La Prestigiacomo ci tiene a sottolineare che l’Italia terrà fede agli mpegni assunti in sede europea di raggiungere al 2020 quota 17% di energia prodotta da fonti rinnovabili. Per il Ministro l’equivoco sul tetto di potenza per gli incentivi nasce dagli 8000 MW che al tempo si indicarono come traguardo per il fotovoltaico, dovendo comunicare all’UE come il nostro Paese intendesse raggiungere gli obiettivi concordati.
Al momento, spiega la Prestigiacomo, ci sono ancora riunioni in corso tra il Ministero dello Sviluppo Economico ed il Ministero dell’Ambiente con l’intento di delineare un testo condiviso e che
non vada nella direzione di quanto oggi abbiamo letto sulla stampa che supera le reali intenzioni, tanto del ministro Romani quanto in generale del Governo.
Gli incentivi per il solare fotovoltaico sono dunque al sicuro? Su questo punto la Prestigiacomo scioglie ogni dubbio, spiegando che è ovvio come, con l’avanzare della tecnologia del settore, sempre più competitiva e a basso costo, gli incentivi debbano per forza di cose diminuire.
In questo anno abbiamo verificato un forte incremento del fotovoltaico mentre invece si è praticamente fermato l’eolico e quindi è necessario da parte del governo italiano rivedere questa strategia e gli incentivi non potranno che essere confermati fermo restando che questi giustificavano col fatto che questa tipologia di fonti rinnovabili non era competitiva sul mercato per i costi, via via che si va avanti con la tecnologia è ovvio che questi incentivi devono diminuire e che le fonti rinnovabili si devono misurare sul mercato così come le altre tipologie di energia prodotte da fonti diverse.
Il futuro, la Prestigiacomo, lo vede, ahinoi, ancora nero, nero come carbone e petrolio che, a detta del Ministro che mantiene i piedi ben radicati per terra ed è noto non legga il libro dei sogni, è fatto di un mix energetico che
vedrà purtroppo ancora a lungo presenti le fonti fossili, con tecnologie che garantiscano emissioni zero, ma anche investendo sulle fonti rinnovabili e quindi senza fermare una spinta verso un settore che ha anche promosso molti posti di lavoro e sviluppato attività produttive.
[Fonte: Agi]
CARLO 7 Marzo 2011 il 12:11 pm
Caro ministro,
se gli incentivi devono essere abbassati…. fate come volete.
L’UNICA cosa che dovete scongiurare e’ che chi HA INTRAPRESO GIA’ la
realizzazione di un IMPIANTO FOTOVOLTAICO deve essere IMMUNIZZATO dal DECRETO ROMANI.
Per sapere chi gia’ HA INTRAPRESO lo possono testimorniare molti elementi:
di sicuro NO LA DATA DI CONNESSIONE ENEL che e’ arbitrariamente decisa da ENEL entro 90 giorni lavorativi dalla data del FINELAVORI.
La scadenza del 31.05.2011 e’ INAMMISSIBILE.
Ne sarebbero fuori anche coloro che hanno fatto il FINELAVORI il 28.02.2011.
ASSURDO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!