Rinnovabili: Danimarca annuncia addio ai combustibili fossili entro il 2050

Ieri avevamo pubblicato la classifica delle città più sostenibili del mondo, ponendo Copenaghen in cima alla graduatoria. Il merito della città, oltre che per gli sforzi nei vari settori ambientali, va anche in parte alla decisione della politica nazionale di portare tutta la nazione a sfruttare le energie rinnovabili al massimo. E per massimo intendiamo letteralmente il 100% dell’energia nazionale. E’ questo il piano, varato dal Governo danese nei giorni scorsi, che prevede l’abbandono definitivo delle fonti energetiche fossili entro il 2050.

La Danimarca è già alimentata da una quantità impressionante di energia eolica (quasi il 20% del suo fabbisogno energetico è coperto dalle centrali eoliche), ma evidentemente non basta. Secondo l’ultimo piano, l’intenzione è di aumentare tale capacità al 42% nei prossimi nove anni. Alla fine, secondo le previsioni, la sola energia eolica potrebbe alimentare l’intera nazione, senza nemmeno prendere in considerazione le altre fonti rinnovabili.

A dir la verità un’occhiata alle altre fonti i danesi la danno eccome, visto che progettano un 20% di fabbisogno coperto dalle biomasse entro il 2020, ma secondo Anders Hasselager, Senior Policy Advisor per l’Autorità per l’energia danese, la biomassa potrebbe essere una soluzione a breve termine per la nazione, tanto che i progetti a lungo termine si baseranno solo sul vento.

Se così fosse, si creerebbero i presupposti per il classico dilemma: come fare quando il vento non c’è? In questo caso la Danimarca ha in tasca già una soluzione: un sistema condiviso di trasmissione energetica istituita con la Germania e la Svezia, che permette di esportare energia quando il vento soffia in una di queste nazioni e non nell’altra. Inoltre è stato intrapreso un ambizioso progetto per la smart grid che migliora lo spostamento energetico anche su lunghe distanze.

Secondo gli analisti è improbabile che l’energia della Danimarca sarà nel 2050 al 100% basata sul vento, ma se consideriamo la possibilità della generazione distribuita sui pannelli solari domestici ed il potenziale davvero enorme dell’eolico off-shore nel Mare del Nord, l’obiettivo si avvicina, e già oggi sembra credibile.

[Fonte: Treehugger]