Rinnovabili, dalle foglie di mais al carbone organico

di Daniele Pace Commenta

A volte capita che anche in paesi in via di sviluppo possano arrivare delle idee particolarmente valide nel campo delle rinnovabili che possano rivoluzionare qualcosa a cui siamo abituati ormai da decenni, come nel caso di due ragazzi africani e la loro startup che ha re-impiega la spazzatura dei mercati e la fa diventare del carburante rispettoso dell’ambiente.

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L’obiettivo, quindi, è quello di riutilizzare tutti quei quintali di resti organici, esattamente come le foglie di mais, che giorno dopo giorno vengono gettate nella spazzatura.

Kemit Ecology, la startup africana di cui vi stiamo parlando, ha avuto un’idea piuttosto brillante: lo smaltimento non è più un problema, ma è diventata una risorsa, visto che dopo aver raccolto tutti i vari rifiuti si possono riutilizzare tramite un particolare procedimento trasformativo.

Il sistema è piuttosto semplice: prima di tutto la spazzatura, foglie di mais comprese, deve essere inserita in un essiccatore ad una temperatura pari a 105 gradi, facendo perdere alle foglie la loro naturale umidità e preparandole al successivo processo di combustione.

Da questo primo processo viene ricavata una particolare cenere che verrà mescolata con acqua ed argilla bianca: in questo modo si può ottenere una vera e propria mattonella di carbone organico che rappresenta una soluzione estremamente valida per cucinare, visto che è molto meno costosa rispetto al tradizionale carbone, ha una durata maggiore e, ovviamente, diffonde un minor quantitativo di CO2 nell’ambiente.

I due camerunensi fondatori della start-up ed ideatori di questo processo di trasformazione per ottenere carbone ecologico hanno intenzione di dare una vera e propria svolta al loro paese ed abbassare notevolmente gli elevati esborsi ambientali connessi alla richiesta di carbone, il cui primo effetto negativo è quello di disboscare diverse zone del Camerun, abbattendo tantissime mangrovie.

Da qui la soluzione “verde” proposta da Cedric Nganchia Tonkeu e Muller Tenkeu Nandou con la loro startup Kemit Ecology: un bel modo per riutilizzare la spazzatura, che non si riversa solo sulle strade, ma ha formato anche una vera e propria isola nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico.

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