Come anticipato ieri, il rapporto Comuni rinnovabili 2012 di Legambiente è decisamente foriero di buone notizie. Secondo le ultime rilevazioni dell’associazione gli italiani sono così attenti alle tematiche ambientali da avere investito nelle rinnovabili in quantità tale da raggiungere il 26,6% del fabbisogno di elettricità coperto da energia pulita. Attenzione a non confondere però, come spesso accade su molti siti e giornali autorevoli, il fabbisogno energetico nazionale (quello con l’obiettivo del 20% entro il 2020) con il fabbisogno della sola elettricità per consumi domestici.
Il fabbisono energetico nazionale comprende anche i consumi industriali, gli edifici pubblici, l’illuminazione stradale ed anche l’energia termica, insomma tutto ciò che riguarda il campo energetico, mentre il rapporto di Legambiente parla dell’elettricità domestica. Ad ogni modo i numeri si possono definire positivi perché significano migliaia di tonnellate di CO2 risparmiate all’atmosfera e migliaia di barili di petrolio risparmiati alle nostre tasche.
Altro dato molto interessante è che quasi tutti i Comuni italiani, il 95% o 7.896 in termini assoluti, ha installato sul suo territorio almeno un impianto che produce energia rinnovabile, un numero importante visto che sono quasi duemila in più di due anni fa e più del doppio rispetto al 2008. E’ l’energia solare a fare la parte del leone con oltre settemila impianti fotovoltaici e circa 6.200 impianti solari termici. Ma non mancano i mini-idroelettrici e gli impianti a biomassa, presenti in mille Comuni i primi e 1.100 i secondi, mentre stanno crescendo anche i Comuni che hanno almeno un impianto geotermico o eolico.
E per il futuro cosa si prospetta? Secondo i dati di Legambiente l’idroelettrico sarà sempre la fonte che produce maggiore energia rinnovabile, ma mentre fino ad una decina di anni fa era l’unica, ed oggi è di gran lunga superiore alle altre, questo divario andrà sempre diminuendo da qui al 2050, con l’idroelettrico che potrebbe anche calare, mentre dovrebbero crescere esponenzialmente anno dopo anno il solare, seguito dalle biomasse e dall’eolico, mentre solo l’apporto del geotermico dovrebbe rimanere più o meno costante. Inoltre, ultima buona notizia, in Italia sono già 23 i Comuni 100% rinnovabili, quasi tutti dislocati tra Trentino e Val d’Aosta, con una forte presenza di paesi in Provincia di Bolzano di cui fanno parte Badia e Brunico che sono i primi due della classifica.
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