Il rapporto New Energy Outlook 2016 di Bloomberg New Energy Finance vede le energie rinnovabili in forte crescita da qui al 2040 nonostante i prezzi bassi delle fonti tradizionali. Trainante l'auto elettrica.
Ci vorrà ancora del tempo ma il futuro energetico del mondo sarà sempre più legato alle energie rinnovabili. Nei prossimi 25 anni solare ed eolico supereranno per importanza le fonti tradizionali in molte aree del piante a cominciare dall’Europa dove la quota di rinnovabili potrebbe più che raddoppiare. E tutto questo avverrà nonostante sia presumile che il prezzo dei combustibili fossili resti mediamente basso. Anche gli investimenti migreranno progressivamente verso le tecnologie ‘verdi’ alimentando un mercato sempre più attento all’eco-sostenibilità. A tracciare questo quadro è il rapporto New Energy Outlook 2016 recentemente presentato da Bloomberg New Energy Finance (BNEF) e centrato sullo studio degli equilibri energetici dei prossimi 25 anni.
Costo delle rinnovabili in rapido calo
Negli scenari previsti da BNEF è ritenuto probabile che da qui al 2040 i prezzi dei combustibili tradizionali si mantengano bassi o addirittura risultino in flessione per effetto di una offerta eccedente la domanda effettiva. Se da un lato questa condizione potrebbe aumentare la competitività dell’energia prodotta da fonti non rinnovabili, allo stesso tempo però il rapporto mostra come i settori dell’eolico e del solare andranno in contro ad un rapido abbattimento dei costi che li renderà comunque più competitivi rispetto alle fonti tradizionali.
Entro il 2040 il costo per produrre un MWh di energia eolica con impianti onshore sarà diminuito del 41%. Entro la stessa data il costo di produzione dell’energia solare sarà diminuito addirittura del 60%. Questa chiara tendenza alla riduzione dei costi produttivi per le energie rinnovabili renderà sempre meno necessario il sostegno pubblico al settore. Già negli anni 2020 questi due sistemi di produzione di energia dovrebbero diventare i più economici in molti paesi del mondo; e lo stesso dovrebbe valere negli anni 2030 nella maggior parte delle nazioni.
Questo percorso verrà assecondato anche dall’economia con un ribaltamento delle risorse in campo tra la fonti fossili e quelle rinnovabili. BNEF stima che nel prossimo quarto di secolo si avranno circa 11.400 miliardi di dollari di investimenti per la produzione di energia, tuttavia solo 2.100 miliardi riguarderanno le fonti fossili. Questo genere di risorsa continuerà a raccogliere interesse soprattutto nelle economie emergenti e ricche di risorse naturali. Nettamente superiore sarà però l’attrattiva delle fonti rinnovabili per le quali nello stesso orizzonte temporale si prevedono investimenti per 7.800 miliardi di dollari. Eolico (3.100 miliardi) e solare (3.400 miliardi ) costituiranno la struttura portate delle energie rinnovabili ma significativo sarà anche lo sviluppo dell’idroelettrico, settore per cui sono previsti 911 miliardi di dollari di investimento.
Nonostante la centralità delle fonti rinnovabili sia destinata a crescere rapidamente nei prossimi anni, gli obiettivi ambientali della COP21 di Parigi potrebbero non essere raggiunti. In particolare l’impegno a contenere entro i 2 °C l’innalzamento della temperatura media necessiterebbe di molte risorse ulteriore. In aggiunta ai 7.8oo miliardi di investimenti già citati ne sarebbero necessari altri 5.300 in sistemi ad emissioni zero per evitare che la concentrazione di CO2 in atmosfera superi la soglia di sicurezza fissata dall’Intergovernmental Panel on Climate Change.
L’auto elettrica accrescerà la domanda di energia elettrica
I prossimi 25 anno vedranno la definitiva affermazione dell’auto elettrica anche se i veicoli con motore endotermico continueranno globalmente ad avere una quota maggioritaria del mercato. Nel 2040 si stima che le vendite di veicoli elettrici rappresenteranno il 35% di tutto il mercato dei veicoli leggeri per un volume 90 volte superiore a quello registrato nel 2015.
Una delle conseguenze della diffusione delle auto elettriche sarà l’aumento della domanda di energia elettrica. Uno dei problemi ‘di scala’ che rende non sempre facile la migrazione all’elettrico del parco veicoli è proprio legata alla necessità di aumentare significativamente la produzione di energia e gestire la sua richiesta nelle 24 ore. I dati di BNEF stimano che la domanda di energia per i veicoli elettrici arriverà a rappresentare l’8% del totale sempre con l’orizzonte temporale del 2040. Assieme alle economie emergenti sarà questo uno dei fattori che porterà alla crescita globale della domanda di energia.
La diffusione del solare domestico e le cresciti vendite delle auto elettriche faranno da traino anche al settore delle batterie di piccole dimensione. Questo mercato è stimato in 250 miliardi di dollari e vede nel sistema agli ioni di litio la soluzione largamente dominante. L’evoluzione del settore sarà caratterizzata da un calo dei prezzi di produzione accompagnato da una maggiore capacità di accumulo tanto che nel 2040 l’energia immagazzinata per unità di volume potrebbe quasi raddoppiare rispetto ad oggi.
Gli scenari internazionali
Guardando alla geografia del mondo, nei prossimi 25 anni più che la Cina sarà l’India il paese chiave per quanto riguarda le emissioni. In Cina il picco di emissioni potrebbe arrivare già nel 2025 per poi seguire un percorso di assestamento. Al contrario da qui al 2040 la domanda di energia dell’India potrebbe crescere di 3,8 volte sostenuta da un ampio ricorso alle fonti fossili.
L’Europa continuerà a svolgere un ruolo guida per le energie rinnovabili. Nel 2040 si calcola che la quota delle rinnovabili avrà raggiunto il 70% della domanda, un valore più che doppio rispetto ai livelli del 2015 (32%). Un percorso simile seguiranno anche gli Stati Uniti dove la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili passerà dal 14% del 2015 al 44% del 2040.
Via | Bloomberg New Energy Finance
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