Pesca: una riforma vasta e radicale, così si autoritrae la nuova politica comunitaria del settore che proprio oggi a Bruxelles ha ottenuto il via libera dalla Commissione Europea, un semaforo verde a procedere con l’analisi della nuova PCP che, per Maria Damanaki, commissario europeo insignito dell’incarico, costruirà le sue fondamenta sulla sostenibilità ovvero su uno sfruttamento responsabile degli stock ittici che impegni i Paesi dell’Unione al rispetto di parametri più rigidi e li chiami ad un maggiore vincolo sull’uso coscienzioso e misurato delle risorse marine. Nessun mitico orizzonte 2050 si profila stavolta nei piani UE:
Entro il 2015 gli stock dovranno essere sfruttati a livelli sostenibili in Europa.
Le quote di cattura, delle navi di lunghezza superiore ai 12 metri e delle imbarcazioni dotate di attrezzi trainati, potranno essere affittate o scambiate all’interno di una stessa nazione nell’ambito di concessioni con validità minima di 15 anni. Tra le misure della riforma figurano un supporto alla pesca artigianale ed all’acquacoltura sostenibile, oltre che, punto affatto trascurabile, la promessa di una migliore informazione ai consumatori.
Critico il WWF che, pur apprezzando la menzione di uno sfruttamento sostenibile degli stock ittici all’interno dell’UE, si chiede come e quando verrà attuato e si mostra scettico per quello che appare come un programma troppo vago per una riforma strutturale ed epocale.
La riforma non è ambiziosa come si pensava – spiega Marco Costantini, responsabile del Programma Mare del WWF Italia. Cresce la preoccupazione tra la società civile, l’imprenditoria di settore e i consumatori per la gestione fallimentare della pesca in Europa degli anni passati.
La proposta odierna sottolinea la necessità di portare gli stock ittici a livelli di pesca sostenibile in accordo a criteri scientifici specifici, ma manca completamente di chiari e precisi meccanismi e calendari per ottenere quanto auspicato. Manca, quindi, il come e il quando otterremo una pesca sostenibile in Europa.
Per saperne di più: riforma politica comune pesca Europa. Per firmare la petizione del WWF e chiedere un minore sfruttamento degli stock ittici, aderendo all’appello indirizzato al Presidente ed ai Membri del Parlamento Europeo, wwf.it/petizionepesca.
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