Non abbiamo scelto alcuna discarica per Roma. Abbiamo solamente raffrontato gli effetti che le diverse ipotesi hanno sull’ambiente. L’esame degli altri aspetti paesaggistici, sociali, sanitari e così via spetta a chi deve decidere la collocazione di una discarica residuale.
dunque la situazione per l’emergenza rifiuti della Capitale che tra pochi mesi sarà drammatica con la chiusura di Malagrotta, ancora non è stata definita. A nulla sono valsi, finora, le riunioni e i tavoli tecnici tra il ministro Clini e le amministrazioni locali e regionali, il piano rifiuti di Roma le manifestazioni e le proposte costruttive dei cittadini non sono state accolte e allora, cosa si fa?
Il ministro dell’ambiente si difende ricordando che nella riunione di giovedì ha sollecitato Comune, Provincia e Regione Lazio, oltre alle altre organizzazioni di settore, a scrivere una bozza di accordo di programma che contenga “un piano di lavoro per riportare Roma entro due anni in linea con le leggi italiane ed europee”. Insomma un tira e molla di competenze, ma in tutto questo chi ci rimette sono, come sempre, ambiente e territorio, e di consequenza cittadini e salute. Il ministro chiede alle autorità competenti di puntare sulla raccolta differenziata e di procedere al riciclo dei rifiuti affinché la discarica sia solo un “elemento residuale della frazione di rifiuti che non sono riutilizzabili come materiali” o per produrre energia, quindi rifiuti da destinare ad inceneritori. La scelta di una nuova discarica, o più siti temporanei per lo smaltimento dei rifiuti della Capitale, non è stata ancora fatta. Il denaro speso per la commissione creata appositamente per la scelta dei siti nella Provincia di Roma sono andati nel vuoto, e si sono persi mesi preziosi durante i quali la situazione rifiuti è divenuta emergenza. L’aspetto che più copisce è che, come dichiara lo stesso Clini
Il sindaco di Roma, i presidenti della Provincia di Roma e della Regione Lazio e il prefetto erano assenti dal tavolo di ieri, dove avrebbero potuto esprimere le loro considerazioni sul piano, argomentandole. Avrebbero anche potuto mettere il ministero dell’Ambiente a conoscenza della corrispondenza dei giorni scorsi fra il Prefetto e lo Stato Maggiore della Difesa sull’idoneità del sito di Monte Carnevale. In ogni caso, stiamo valutando le considerazioni in merito ai rischi ambientali e sanitati contenute nella nota dello Stato Maggiore. La legalità era e resta il nostro faro ed anche la colonna d’Ercole che non consentiremo di aggirare.
Ministro Clini, ci pensi lei!
[Fonte: Adnkronos]
[Photo Credit | Thinkstock]
Marcia 1 Marzo 2017 il 2:10 am
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