Mi ha colpito ieri uno spot per la promozione del turismo italiano, con la voce del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che invita a visitare il nostro splendido Paese, ricco di sole, mare, cielo, cultura, arte e bla bla bla. E i rifiuti in questo quadretto idilliaco dove li mettiamo? Bisognerebbe aggiungerli alla lista, visto che deturpano alcuni degli scorci più incantevoli della Penisola e fanno storcere il naso ai turisti con il loro lezzo.
Palermo, una città stupenda se non fosse che da qualche tempo non si respira, ne sa qualcosa. Ne sa qualcosa anche Napoli. E ora persino Lecce, una città che conosco bene e che posso testimoniare dal fascino e dalla bellezza straordinarie. Ecco perché mi hanno colpito certe immagini, diffuse sul web, che immortalano, a pochi passi dal centro Storico, cassonetti che straripano di rifiuti e sacchetti di immondizia ammucchiati ai lati.
Capitelli barocchi e spazzatura, titola Lecceprima, quotidiano on-line, che si fa giustamente delle domande:
Di chi è la responsabilità? Di coloro che gestiscono gli impianti di smaltimento a Cavallino? Del Comune di Lecce? Provincia di Lecce? Regione Puglia?
Vittime della spazzatura sono turisti e residenti. Il problema pare sia nato perché la discarica di Cavallino è sovraccarica di immondizia da smaltire e non regge. E il pare è d’obbligo perché in realtà nemmeno l’assessore all’ambiente del comune leccese, Gianni Garrisi, ha ancora delle risposte sulla causa del disservizio che ha portato a non svuotare i cassonetti:
Non ho abbastanza elementi in mano per dire cosa sia effettivamente accaduto, quindi di concreto c’è che venerdì prossimo ci vediamo tutti in Prefettura, Comune, Regione, i gestori degli impianti, tutti, nessuno escluso.
Quel che appare certo è che una città come Lecce, letteralmente subissata di turisti tutto l’anno, non può non avere un piano B per i rifiuti proprio d’estate, quando l’affluenza aumenta. Il cattivo odore dei rifiuti poco si concilia con la bellezza e l’arte che si respirano per le vie del centro storico leccese. Un connubio perdente e a perderci è l’immagine di una delle città più belle del Sud Italia.
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