Rifiuti nel Lazio, Clini attacca il Tar dopo la sua decisione di bloccare il decreto del ministro volto a risolvere l’emergenza rifiuti utilizzando quattro impianti del Lazio. Il ministro si dice pronto a provvedimenti d’urgenza poiché la situazione è gravissima.
La situazione rifiuti nel Lazio è davvero difficile, come lo stesso ministro Clini ha ricordato ieri, si rischia una nuova emergenza rifiuti nella capitale a seguito della decisione del Tar del Lazio di bocciare nettamente, e quindi bloccare, il piano per lo smaltimento della spazzatura entro i quattro impianti di Albano Laziale, Viterbo, Colfelice e Castelforte, sulla base del fatto che le scelte “denotano un insufficiente e lacunoso esame dei presupposti”. La risposta dura di Clini è arrivata:
Mi sono dato qualche giorno sperando che il Consiglio di Stato esamini rapidamente il ricorso oppure per verificare se esistano le condizioni per un altro provvedimento urgente, perché credo che non si possa scherzare con queste tematiche e che non si possa continuare a campare così. Questa è una commedia alla quale non mi presto. […] Il Tar ha preso una decisione incomprensibile perché per essere più sicuro della scelta che avevamo fatto ho mandato i Carabinieri in tutti gli impianti del Lazio per accertarne l’effettiva capacità.
Clini, come era prevedibile, è lontanissimo dal gradire la decisione del Tar. Ma la domanda madre in questo preciso momento è: adesso come si eviterà una nuova emergenza rifiuti nel Lazio? Clini ha dichiarato che o si ripristina alla svelta il decreto bloccato dal Tar oppure il ministro dovrà scegliere tra la chiusura della discarica di Malagrotta (“perché comunque sta funzionando contro la legge”, ha specificato Clini) oppure di optare per un atto illegittimo che sostanzialmente permetta di continuare a inviare rifiuti alla famigerata discarica di Malagrotta. Al momento per i cittadini del Lazio non ci sono certezze, a parte il fatto che, come nel suo lungo intervento Clini ha ribadito più volte, la situazione è difficile.
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