Se provate a chiedere ai vostri amici, parenti e conoscenti cosa significa RAEE, vedrete che quasi tutti non sapranno di cosa state parlando. A dircelo è l’Ipsos, attraverso una ricerca commissionata da Ecodom, il Consorzio Italiano del Recupero e Riciclaggio degli Elettrodomestici, da cui emerge che ben il 71% degli italiani non sa che RAEE sono i rifiuti elettronici (più precisamente i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), mentre il 15% l’ha sentito nominare ma non lo conosce molto bene, mentre appena il 14% restante ha un’idea precisa di cosa si tratta.
Purtroppo la mancata conoscenza porta a conseguenze negative su tutti, sia su chi sa come gestire l’e-waste che per chi non ne ha la minima idea. Un esempio? A causa del fatto che gli italiani non sanno come smaltire un apparecchio elettronico, ci ritroviamo con il 58% degli elettrodomestici che non vengono riportati ai venditori per il ritiro uno contro uno, una percentuale già alta che sale addirittura all’86% quando si tratta di apparecchiature informatiche ed elettroniche e all’88% per i piccoli elettrodomestici come i telefonini.
Il ritiro uno contro uno è in pratica il meccanismo grazie al quale tonnellate di rifiuti elettronici vengono smaltiti correttamente ogni anno perché è possibile per un cliente portare al negoziante un apparecchio vecchio al momento di acquistarne uno nuovo, senza aggiungere nemmeno un centesimo. L’altro metodo di smaltimento corretto è l’isola ecologica, ma sempre secondo i dati dell’Ipsos pare che il 21% degli italiani non le abbia mai nemmeno sentite nominare, mentre il 24% non l’ha mai utilizzata. Questo significa che oltre la metà degli apparecchi elettronici rimangono nelle case inutilizzati, finendo con lo sprecare grandi quantità di materiali riciclabili, oppure vengono smaltiti in modo scorretto, rischiando di inquinare l’ambiente.
Eppure i modi per uscire da questa impasse esistono, e li suggeriscono gli utenti stessi contattati dall’istituto di statistica. Secondo il 28% degli italiani infatti basterebbe migliorare e aumentare le campagne di comunicazione, in modo da rendere tutti consapevoli delle possibilità di smaltimento corretto dei rifiuti. Altre soluzioni potrebbero essere la realizzazione di prodotti non inquinanti, le sanzioni per i trasgressori, la segnalazione sul prodotto del corretto smaltimento, oppure l’educazione scolastica o familiare.
La ricerca ha evidenziato un deficit di informazioni da parte dei cittadini ma la loro sensibilità rispetto ai temi ambientali mostra un’attenzione crescente. Come dimostrato da altre ricerche sulla raccolta differenziata o sul riciclo di materiali quali carta, plastica, vetro, i cittadini sono pronti ad adottare comportamenti virtuosi sia per ragioni “ideali” sia per ottenere benefici in senso pratico o economico. Tuttavia, se il meccanismo risulta troppo artificioso o complesso, i comportamenti scorretti tendono ad attecchire con maggiore facilità
ha commentato Nando Pagnoncelli, presidente dell’Ipsos. Che sia questa la soluzione, e cioè rendere tutto più facile? Le soluzioni più semplici a volte sono anche le più efficaci.
[Fonte: Ecodom]
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