Gli italiani hanno una gran voglia di riciclare, e quando vengono messi in condizioni di farlo, vediamo che i risultati sono ottimali. E’ bastato infatti incrementare le campagne d’informazione sul riciclo dei rifiuti elettronici (RAEE) che, in un solo anno, un tasso di riciclaggio che già era positivo 365 giorni fa, è salito ancor di più, di ben il 17%.
I dati sono forniti da Ecodom, il Consorzio Italiano di Recupero e Riciclaggio degli Elettrodomestici, che oggi ha presentato il Rapporto di Sostenibilità 2010. Un riassunto di un’operatività su tutto il territorio costante e capillare che ha permesso il recupero di materiali che, altrimenti, sarebbero finiti in discarica, per oltre 89 mila tonnellate.
Per avere un’idea di quanto sia il risparmio, in termini ambientali, basti pensare che il processo di trattamento del RAEE effettuato da Ecodom ha evitato che questi rifiuti venissero bruciati in discarica. Questo ha eliminato dall’atmosfera oltre un milione ed ottocentomila tonnellate di anidride carbonica che, per essere recuperata, avrebbe bisogno di un’area più grande della città di Roma che dovrebbe assorbirla per un anno intero.
Numeri da capogiro, ma che sono in aumento dato che, rispetto all’ultimo rapporto del 2009, sono il 17% in più, grazie soprattutto agli sforzi del Nord Italia, dove avviene il 55% del recupero. Qui a guidare la graduatoria c’è ovviamente la Regione più ricca e popolata, la Lombardia, che sicuramente ne produrrà anche di più, che da sola raccoglie circa 13 mila tonnellate di RAEE, circa il doppio della Sicilia, capolista al Sud. Questi i numeri del recupero:
- R1 (Frigoriferi, congelatori, ecc.) 46.085 tonnellate;
- R2 (Lavatrici, forni, ecc.) 42.960 tonnellate;
- Ferro ricavato: 58.429 tonnellate;
- Plastica ricavata: 7.332;
- Alluminio ricavato: 2.644;
- Rame ricavato: 1.612.
Tutti questi materiali saranno reimmessi nel ciclo produttivo, in modo da risparmiare in termini ambientali per l’estrazione di materie prime, ed in termini economici perché si salta il processo dell’estrazione, i materiali recuperati costano di meno, e di conseguenza i prodotti finali avranno un costo più basso.
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