I RAEE saranno il problema principale nell’ambito dei rifiuti mondiali del futuro. Per RAEE si intende Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, ed hanno ricevuto questa sigla a seguito di una direttiva dell’Unione Europea, stabilita nel 2003, in cui si decisero le regole per il corretto smaltimento del cosiddetto e-waste, o rifiuti elettronici.
In quanto a riciclaggio, si sa che l’Italia occupa sempre le ultime posizioni della graduatoria europea, e non fanno eccezione questi rifiuti, ma l’impegno di una società milanese potrebbe contribuire a cambiare le cose. Si chiama Ecolight ed è una di quelle società che si impegnano a far rispettare la direttiva sui RAEE attraverso il sistema del cosiddetto “Uno contro uno“.
Si tratta della convenzione, che in Italia esiste da oltre un anno, in cui i rivenditori di elettronica sono autorizzati a ritirare un prodotto vecchio gratuitamente per rivenderne uno nuovo. Ad esempio se dovete acquistare una lavatrice, il rivenditore è obbligato, su richiesta del cliente, a ritirare quella vecchia senza costi aggiuntivi. Purtroppo però, stando ai dati di Ecolight, se questo sistema funziona per i grandi elettrodomestici (lavatrici, frigoriferi ed anche televisori negli ultimi tempi), non va granché con quelli piccoli come i telefonini, probabilmente perché i clienti li accumulano più facilmente di un enorme frigo, oppure più semplicemente perché molte persone pensano che gettandoli nell’immondizia non fanno un gran danno.
Ma questo non è vero, dato che oltre ad immettere nell’ambiente sostanze tossiche e materiali non biodegradabili, senza il riciclaggio si corre il rischio di perdere anche dei materiali preziosi che potrebbero essere riutilizzati, abbassando il costo delle materie prime, e di conseguenza dei prodotti, e facendo risparmiare risorse all’ambiente.
Solo negli ultimi 6 mesi del 2010 Ecolight ha evitato che finissero in discarica quattromila tonnellate di rifiuti elettronici, ritirandoli direttamente da tremila rivenditori autorizzati, ed anche se si tratta di numeri importanti, sono solo una goccia nel mare. L’obiettivo è infatti raggiungere il tasso di recupero della Francia che è al 30% (sembra impossibile per ora raggiungere quello dei Paesi scandinavi); siamo ancora lontani, ma con una maggiore coscienza civica, ma anche la consapevolezza che esiste questo servizio ed è gratuito, possiamo almeno provarci.
CaseyReomb 26 Gennaio 2017 il 3:37 pm
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