Secondo una recente indagine pubblicata dall’OKO dell’Istituto di Friburgo il 56% delle emissioni di CO2 e gas climalteranti totali viene emessa durante laproduzione dei computers portatili, un quantitativo di gas serra decisamente più elevato rispetto a
quelli prodotti durante l’utilizzo dei notebook.
Da questo ne deriva che l’uso di un portatile vecchio è meno dannoso per l’ambiente di uno nuovo che, anche se consuma meno, costa comunque di più all’ambiente in fatto di emissioni per essere realizzato.
Lo studio ipotizza che un consumo medio per un notebook è di circa 5 anni, il che si traduce in 214 kg di anidride carbonica per la sua produzione e appena 138 kg per le emissioni durante il suo utilizzo. Questo vuol dire che per ammortizzare i costi in termini di gas climalteranti ci vogliono all’incirca 41 anni tra produzione, consumo e smaltimento.
Dalla ricerca si evince che il miglior modo per poter usufruire di un computer portatile senza danneggiare l’ambiente è quello di aggiornare i vecchi portatili con software più nuovi e funzionali, piuttosto che acquistarne di più efficienti e meno “inquinanti”. Solo così facendo si potrebbero risparmiare il 70% delle emissioni di CO2 e gas serra e per smaltire il vecchio portatile ci vorrebbero solo 13 anni, anziché 41.
La soluzione, del tutto lontana da quella che è la società consumistica e dell’innovazione tecnologica, ben si sposa però con l’ecologia e con uno stile di vita green, o comunque a basso impatto ambientale. Del resto, lo studio dell’equipe di Friburgo, nasce dall’esigenza di trovare una soluzione al problema delle emissioni inquinanti prodotte dai dispositivi elettronici, emissioni dovute non solo al loro utilizzo, ma anche appunto alla loro produzione e poi, al loro smaltimento. Dai dati in nostro possesso è possibile prevedere che nel 2020 i livelli di emissioni di gas climalteranti arriveranno ad oltre 1 miliardo e 400mila, quando nei primi anni del 2000 erano circa 530 milioni di tonnellate. L’uso delle tecnologie potrebbe concorrere in termini di emissioni con l’impatto ambientale causato dal traffico aereo in un futuro molto prossimo. Per questo l’Unione europea chiede piani di riduzione delle emissioni dovute agli apparati elettronici che oggi sono sempre più utilizzati da adulti e bambini.
[Fonte: Adnkronos]
[Photo Credit | Thinkstock]
Elouise 1 Marzo 2017 il 1:04 am
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