Sulla Terra, specialmente nei Paesi Occidentali, oggi è facile sbarazzarsi dei rifiuti. Quasi tutti si possono riciclare in qualche modo, e quelli che non si possono riciclare si possono incenerire. Ma come fanno gli astronauti? Di certo, quando le missioni durano mesi, non possono crearsi una mini-discarica all’interno dello spacecraft. D’altra parte l’immondizia di origine umana nello spazio sta diventando troppa ed ora si tende ad evitare di gettarne di ulteriore. Dunque come fare? Facile, basta ingegnarsi un po’.
Il NASA’s Ames Research Center in California ha inventato un macchinario compattatore che trasforma qualsiasi tipo di rifiuto…in piastrelle. Ma cosa se ne faranno delle piastrelle nello spazio, direte voi. Prima di tutto, si evita che ulteriore immondizia venga dispersa, che è già qualcosa. Ma poi queste piastrelle possono essere installate sulla superficie dell’astronave per aumentare la difesa contro la radiazione solare.
Ad esempio l’ultima trovata è rivestire l’area in cui gli astronauti dormono, in modo da aumentare l’isolamento dall’esterno, proprio come facciamo sulla Terra con i pannelli isolanti nelle case. In questo modo la radiazione solare non aumenta la temperatura e gli astronauti possono dormire tranquilli.
La gestione dei rifiuti è una considerazione importante per i pianificatori delle missioni della NASA e per gli astronauti per diversi motivi. In primo luogo, nessuno vuole un veicolo spaziale angusto che sia invaso dalla spazzatura. In secondo luogo, le risorse saranno estremamente limitate per una squadra che ci si aspetta possa vivere nello spazio per un massimo di due anni, il tempo necessario per una missione su Marte. Gli equipaggi non possono semplicemente gettare la spazzatura si muovono nello spazio perché potrebbe atterrare – e forse contaminare – un pianeta o una luna. La politica della NASA impone di evitare di contaminare altri mondi
hanno spiegato gli ingegneri dell’agenzia spaziale americana. Insomma, abbiamo già inquinato abbastanza il nostro mondo, evitiamo di farlo anche con gli altri.
[Fonte e foto: Treehugger]