Come il turismo “laico” può essere sostenibile e a basso impatto ambientale, da oggi anche i turisti religiosi potranno rispettare l’ambiente e ridurre le emissioni inquinanti durante i loro viaggi spirituali nei luoghi sacri. L’idea di creare una rete di Pellegrinaggio Verde, il Green Pilgrimage Network, è nata dalla collaborazione dell’ARC (Alleanza delle Religioni e della Conservazione) e dal Wwf e si rivolge a più di 100 milioni di pellegrini.
La prima Guida verde per i pellegrini è stata lanciata in occasione della celebrazione di Terra sacra, un incontro di due giorni che ha riunito ad Assisi 80 rappresentanti tra religiosi e ambientalisti delle delegazioni italiane e straniere per riflettere sul rapporto tra uomo e natura e commemorare i 25 anni di storia del movimento Religione-ambiente, nato nel 1986 ad Assisi. Nella cerimonia di apertura delle due giornate di Assisi, simbolica è stata le distribuzione di borracce ai fedeli, un piccolo oggetto per dare inizio al turismo religioso sostenibile. Come ha spiegato il direttore scientifico del Wwf, Gianfranco Bologna
Sono molti i comportamenti che il pellegrino può adottare per aiutare la natura. Tra questi, il primo è la scelta del mezzo di trasporto per arrivare ai luoghi santi, preferendo quando è possibile il treno o altri mezzi più ecologici rispetto all’aereo. Poi, di vitale importanza per il rispetto dei luoghi di pellegrinaggio, quello di cercare di ridurre il consumo dell’acqua, soprattutto se ci si trova in siti, ad esempio in quelli indiani, dove è una risorsa limitata. Ma anche, per contenere l’inquinamento, i fedeli dovrebbero eliminare le bottigliette di plastica, tornando a utilizzare la classica borraccia, invece che contenitori usa e getta. Infine, per favorire il cambiamento, è fondamentale anche la scelta delle strutture dove alloggiare e dei ristoranti con cibi a chilometro zero.
Anche le strutture religiose e gli alloggi che accolgono i pellegrini devono seguire norme di tutela ambientale e di ristrutturazione ecologica, come ricorda Bologna
Per migliorare l’impatto ecologico di questi ambienti bisogna diffondere meccanismi di consumo sostenibile, ad esempio con le lampadine a basso consumo. Ma anche intervenire sugli asciugamani, preferendo quelli riciclabili, e sui sistemi che regolano il riscaldamento.
Tra gli esempi già messi in atto vi è la riqualificazione del tempio dei sikh a Green Amritsar, in India, dove pe compensare le emissioni di CO2, sono stati piantati 1 milione e mezzo di alberi. Tra i luoghi sacri inseriti nel Green Pilgrimage Network vi sono: Assisi (Italia) per i cattolici; Amritsar (India) per i sikh; Echmiadzin (Armenia) per gli ortodossi; Gerusalemme per ebrei, cristiani e musulmani, Saint Albans (Inghilterra) per gli anglicani, Louguantai (Cina) per i taoisti e Trondheim (Norvegia) per i luterani.
[Fonti: ARC; Ansa; Il Corriere della Sera]
[Photo Credit | Thinkstock]
Assisi Alberghi 3 Novembre 2011 il 9:30 am
Mi sembra proprio una bellissima idea in previsione del rispetto dell’ambiente verde che ci circonda, speriamo si attui presto.